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Pensione a 62 anni: l’Italia prende esempio dalla Francia?

Sogno o son desto? In Italia sarà possibile andare in pensione a 62 anni, come fanno i cugini francesi? L’ipotesi al vaglio dei tecnici nell’ambito della riforma in materia non deve essere scartata. Anche perché qualche analogia con il pensionamento anticipato con Quota 100 è evidente. 

Pensione a 62 anni: il sistema francese

L’acceso alla pensione a 62 anni potrebbe essere confermato e garantito con almeno 38 anni di anzianità contributiva. In Francia i lavoratori difendono a spada tratta il modello utilizzato. Da lì innalzano un muro. Non va altrettanto bene nel nostro Paese dove si scivola fino a 67 e, qualora manchino i 20 anni di contribuzione alle spalle, si va pure oltre. Addirittura il sistema d’Oltralpe prevede il pensionamento anticipato per:

  • gli invalidi (tra i 55 e i 59 anni); 
  • la Polizia e le forze armate (57 anni);
  • chi svolge lavoro usurante (60 anni). 

Inoltre, le autorità danno pure la facoltà di accedere alla pensione anticipata con penalizzazione nel caso di coloro che chiedono la liquidazione, senza aver maturato l’anzianità necessaria per vedersi riconosciuto l’assegno ad aliquota piena. In tal caso l’ente corrispettivo della nostra Agenzia delle Entrate applica una aliquota minorata oppure una decurtazione. 

Stando alla ministra del Lavoro Nunzia Catalfo occorre impedire che si venga a creare un divario fra chi ha avuto modo di godere del pensionamento anticipato a 62 anni con chi dovrà aspettare il compimento dei 67. Per scongiurare discriminazioni ritiene doveroso e fondamentale un correttivo. 

Problema più di natura politica

Il problema è prevalentemente di natura politica. Introdurre un meccanismo in cui si possa andare in pensione a 62 anni impone miliardi, almeno una decina l’anno. Ma l’ostacolo sarebbe superabile adottando una penalizzazione che dal 2022 in poi tenga conto del sistema di calcolo unicamente contributivo (e non misto) per chi volesse uscire dal lavoro in anticipo. Con penalizzazione minima o comunque inferiore concessa a chi svolge professioni usuranti e ai lavoratori precoci.