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Case di campagna: boom di ricerche

I mezzi pubblici delle città terrorizzano gli italiani. Poca distanza individuale. E timore che ci possa essere contagi di Covid. Grazie al fatto che esiste lo smart working, si cerca protezione in posti sicuri. Come le case di campagna. Si assiste a un boom di ricerche. L’aumento del 29% delle ricerche di case in campagna, nei borghi e nei piccoli comuni è spinto dal bisogno di maggior sicurezza e distanziamento sociale: lo dice la Coldiretti nel commentare l’analisi dell’Ufficio Studi Idealista rispetto al periodo pre-Covid.

Poi coronavirus e mezzi pubblici in città vanno a braccetto. Invece, c’è un maggior livello di sicurezza delle campagne. Gli ultimi dati Inail che evidenziano come appena lo 0,1% delle 51363 denunce di contagio da Covid-19 al lavoro registrate in Italia dal 1 gennaio al 31 luglio riguarda l’agricoltura dove nelle 730mila aziende non si è peraltro mai smesso di lavorare per garantire le forniture alimentari alla popolazione.

Così, se gli affitti delle case in città da dare in affitto agli studenti crollano, esiste invece un diffuso desiderio di trasferirsi in campagna. Di qui, la ricerca di casali, rustici, fattorie nei centri minori a prezzi molto più bassi delle abitazioni nelle grandi città. Per una migliore qualità della vita a contatto con la natura, alla riscoperta delle tradizioni e della buona e sana alimentazione.

Pertanto, la Coldiretti chiede di estendere l’ecobonus del 110% per le ristrutturazioni anche a 2 milioni di edifici rurali per salvare il patrimonio storico unico di malghe, cascine, fattorie, masserie e stalle a rischio degrado lungo tutta la Penisola dove rappresenta un tratto essenziale del paesaggio Made in Italy. Condividiamo. Dei 50 bonus del Governo, salviamo gli ecoincentivi auto (ma 500 milioni sono pochi) e l’ecobonus del 110% per le ristrutturazioni.