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Crollo del Pil: lo strano ottimismo del ministro Gualtieri

Pil in caduta libera in Italia. Nel secondo trimestre del 2020, il Prodotto interno lordo è diminuito del 12,8% rispetto al trimestre precedente. E del 17,7% nei confronti del secondo trimestre del 2019. Spiega l’Istat che tutti i principali aggregati della domanda interna sono in diminuzione, con cali dell’8,7% per i consumi finali nazionali e del 14,9% per gli investimenti fissi lordi. Pure le importazioni e le esportazioni sono scese, rispettivamente, di un quinto e di un quarto.

Ma il ministro dell’Economia Gualtieri pare ottimista. Dice che i dati provvisori sulle entrate tributarie acquisiti al 20 agosto mostrano un andamento superiore alle attese. Facciamo notare che tutto dipende dalle attese: se aspetti quasi zero, tutto quello che è superiore a quel quasi zero sarà manna dal cielo. Sostiene che ci sia una situazione complessiva in via di miglioramento per l’economia italiana. Nel mese di agosto 2020 si è infatti registrato un rialzo del 9% delle entrate versate dai contribuenti con il modello F24 rispetto allo stesso mese del 2019, sostenuto dal buon andamento dell’Irpef e dell’Ires versate in autoliquidazione.

Per Gualtieri, i dati sulle entrate tributarie si aggiungono ad altre evidenze che consentono di auspicare un forte rimbalzo del Pil nel terzo trimestre. Dopo la caduta del secondo trimestre. Bisogna anche intendersi, aggiungiamo, su cosa sia il forte rimbalzo: è ovvio che dopo l’azzeramento dell’economia da lockdown, debba necessariamente arrivare un rimbalzo. Forte vuol dire tutto e niente. Ma soprattutto: al rimbalzo seguirà un altro afflosciamento del Pil? Serve costanza e continuità. Con misure strutturali ad ampio respiro: la strada dei 50 bonus a pioggia non è quella giusta.

Dopo il Covid, i veri conti, sotto il profilo economico, si faranno a fine 2020. Si vedrà anche come i 20 miliardi dei 209 miliardi del Recovery Fund saranno stati impiegati: l’Unione europea vuole da noi un Recovery Plan di tutto rispetto.