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Disoccupazione: pericolo mortale di chi non cerca lavoro

Oltre 647 .000 persone non cercano più lavoro in Italia. Non lo dice un disfattista, lo dice l’Istat. Occhio alla disoccupazione come pericolo mortale di chi non cerca lavoro. Questa è una trappola letale: non ho lavoro, lo Stato mi dà uno o più sussidi, più uno sconto per il monopattino elettrico, e io non cerco più lavoro. Per mentalità, cultura, ma anche perché se lo Stato mi allatta, non intendo staccarmi dalla sua comoda mammella.

Eppure, il lavoro è alla base dell’essere umano. Dà dignità. A prescindere dalla retribuzione e dal tipo di lavoro. Nel Nord Europa, attorno all’etica del lavoro hanno costruito anche una religione. A chi fa comodo tutto questo in Italia? Quale settore ci guadagna con una situazione da Quarto Mondo? La disoccupazione come arma di potere e di controllo micidiale.

Dal lato dell’offerta di lavoro, nel secondo trimestre del 2020 il numero di persone occupate subisce un ampio calo in termini congiunturali (-470 mila, -2,0%), dovuto soprattutto alla diminuzione dei dipendenti a termine e degli indipendenti. Il tasso di occupazione scende al 57,6%, in calo di 1,2 punti rispetto al primo trimestre 2020; i giovani di 15-34 anni presentano la diminuzione più marcata (-2,2 punti). Nei dati provvisori di luglio 2020, al netto della stagionalità e dopo quattro mesi di flessione, il numero di occupati torna a crescere (+85 mila, +0,4%) rispetto a giugno 2020 e il tasso di occupazione risale al 57,8% (+0,2 punti in un mese), misurando una positiva reazione del mercato del lavoro alla ripresa dei livelli di attività economica.

Oltre alla riduzione del numero di persone in cerca di occupazione (-647 mila in un anno, -25,4%), si accentua l’aumento del numero di inattivi di 15-64 anni (1 milione 310 mila in più in un anno, +10,0%), già osservato nel trimestre precedente. Meno persone in cerca del lavoro. Più inattivi. È il nostro biglietto di presentazione quando chiediamo soldi all’Unione europea e a ai Paesi frugali? Saranno dolori: pagheremo tutto, come interessi o come ingerenze esterne.