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Tfr acquisto auto: datore di lavoro obbligato a concederlo?

Il Tfr (Trattamento di Fine Rapporto) è una parte della retribuzione del lavoratore dipendente, abitualmente riconosciuta quando termina il contratto lavorativo. Oggi la liquidazione ha perso la funzione di indennità e fa parte della retribuzione del dipendente a pieno titolo. Difatti, gli spetta sempre, anche se il rapporto termina per dimissioni o per giusta causa. Il prestatore d’opera ha diritto di richiederne l’anticipo del Tfr in certi casi, tra questi anche per l’acquisto auto?

Tfr acquisto auto: quando il datore è obbligato a concederlo

Secondo quanto dispone la legge, l’anticipazione del Tfr non può superare il 70% della quota di trattamento spettante. Inoltre, è necessario aver maturato almeno 8 anni di anzianità contributiva presso lo stesso datore di lavoro. A proposito del datore, egli non è sempre tenuto ad anticipare la somma rispettate determinate condizioni, ma è obbligato a soddisfare quelle:

  • entro il limite del 10% dei dipendenti che hanno diritto all’anticipazione del Tfr;
  • entro il 4% del numero dei dipendenti totali. 

La Corte di Cassazione ha, insomma, stabilito come le disposizioni in merito contenute nel Codice Civile non si applicano alle imprese con un basso numero di dipendenti. Pur concedendo la possibilità di avanzarne domanda, il Codice civile permette comunque ai patti individuali o ai contratti collettivi di prevedere condizioni più vantaggiose. 

La documentazione giustificativa va conservata

Il testo normativo non contempla espressamente la modalità di chiedere il Tfr per acquisto auto. Al contempo non lo proibisce, poiché le direttive sono derogabili anche dalla contrattazione collettiva o da accordi individuali, purché più favorevoli al dipendente.

Insomma, è possibile ottenere dal committente il corrispettivo previo consenso pure a causa di differenti ragioni dall’acquisto della prima casa, dalla fruizione dei congedi o dalla copertura delle spese mediche. È opportuno conservare ed esibire copia dei documenti relativi all’acquisto del veicolo: il datore potrebbe infatti richiedere la documentazione giustificativa.