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Pensioni invalidi

Pensione invalidi: aumenta di tre volte l’assegno

In ottemperanza alle indicazioni fornite dalla Corte Costituzionale, il Governo inserisce nel Decreto Agosto la sentenza con cui, in data 23 giugno 2020, la Consulta aveva stabilito il nuovo importo della pensione invalidi.

Il provvedimento, appena approvato dalla Ragioniera dello Stato e in fase di approvazione da parte del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, per la sua pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, sancisce il diritto per gli invalidi civili totali maggiorenni di percepire una somma di 651,51 euro mensili.  

Pensione invalidi: cresce l’assegno

La novità più significativa è rappresentata dal fatto che, fino a questo punto, agli invalidi civili compresi nella fascia d’età 18-65 (anni) veniva erogato un assegno circa tre volte inferiore, cioè di 286,81 euro. Solamente al compimento del 60esimo anno di età si otteneva l’adeguamento al milione di lire; inizialmente fissato a 516,46 euro e ora aumentato a 651,51 euro per effetto dell’inflazione.

Ora la Consulta ha ritenuto necessario estendere la misura a chi ha compiuto i 18 anni, senza attendere il raggiungimento dei 60 per incassarlo. L’ammontare viene ridotto con il crescere del reddito del beneficiario. Eppure, viene ugualmente garantito un minimo di 286,81 euro nel caso di redditi annui compresi tra 8.469,63 e 16.892,49 euro.  

Effetto retroattivo

Inoltre, dalla sentenza emersa dalla Suprema Corte, solamente adesso riconosciuta dall’esecutivo nel Decreto Agosto, è disposto l’effetto retroattivo della scelta. In sostanza, il Decreto Rilancio aveva accolto il parere della Consulta adeguando dal 19 luglio 2020 il pagamento della pensione per gli invalidi. E prevedendo l’erogazione spettante indipendentemente dal compimento dei 60 anni di età.  

Una fonte di confusione, corretta dal nuovo decreto, che riporta il passaggio della sentenza. Si dispone che l’assegno di 651,51 euro venga riconosciuto agli invalidi civili totali di età pari o superiore ai 18 anni; con effetto retroattivo a partire dal 20 luglio 2020.