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Valore moneta da 50 Centesimi di Lire Vittorio Emanuele II Valore

Attenzione, questa moneta può valere 5 mila euro! Meglio controllare i vecchi salvadanai!

La moneta da 50 Centesimi di Lire Vittorio Emanuele II Valore risale al periodo che va dal 1863 al 1867, quando si decise di cambiare la facciata del rovescio della comune moneta da 50 Centesimi Vittorio Emanuele II.

Gli esemplari sono stati realizzati in Argento 835‰, con un diametro di 18 millimetri, un peso di 2,5 grammi e con un contorno liscio. Nella facciata del dritto, troviamo la raffigurazione simile a quella delle monete precedenti. Ovvero, il profilo del Re Vittorio Emanuele II di profilo e rivolto verso sinistra. Nel contorno, vicino al bordo, c’è la scritta in stampatello maiuscolo “VITTORIO EMNUELE II” e verso il basso, sotto il collo del Re, c’è la firma dell’autore della moneta, ossia Ferraris. Infine, in basso a tutto, sempre vicino al bordo, troviamo l’anno di conio.

Valore moneta da 50 Centesimi di Lire Vittorio Emanuele II Valore

Nella facciata del rovescio, invece, non troviamo più lo Stemma di Savoia, ma il valore nominale in grande e posto su due righe “50 CENTESIMI”, abbracciato dalla scritta “REGNO D’ITALIA” verso l’alto e da una corona di due rami di alloro legati da un fiocco verso il basso. All’esterno di quest’ultimi, sempre in basso, troviamo i marchi di zecca, che possono essere: una M e BN in un riquadro per la zecca di Milano, una T e BN in un riquadro per la zecca di Torino e una N e BN in un riquadro per la zecca di Napoli.

Il valore della moneta da 50 Centesimi di Lire Vittorio Emanuele II Valore

Il valore di una moneta da 50 Centesimi di Lire Vittorio Emanuele II Valore varia a seconda dello stato di conservazione, dell’anno di conio e anche delle Zecca di conio. Alcuni esemplari oggi sono classificati come Comuni, mentre altri come R3.

Le monete del 1863 sono considerate comuni, quelle del 1866 della Zecca di Milano sono classificate come R, quelle del 1867 delle Zecche di Milano e Napoli sono classificate come comuni e non comuni e quelle del 1867 della Zecca di Torino sono classificati come R3. Il valore degli esemplari C e NC possono valere, a seconda dello stato di conservazione, dai 160 ai 500 euro. Mentre quelli più ricercati e più valutati, ovvero quelli classificati come R3 del 1867 della Zecca di Torino valgono 5 mila euro in FDC, 2500 euro in stato SPL, 800 euro in stato BB e 400 euro in stato MB.