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Valore moneta da 1 Centesimo Carlo Felice Lira Sarda

Tutti potrebbero avere questa moneta in casa. Vi consigliamo di dare un’occhiata!

Oggi andiamo a scoprire se nei cassetti delle vostre case c’è una moneta da 1 Centesimo Carlo Felice Lira Sarda.

Molti di noi, forse quasi tutti, hanno conservato le vecchie lire per ricordo o perché appartenevano ai propri genitori o nonni.

Questa bellissima moneta da 1 Centesimo Carlo Felice Lira Sarda è stata coniata nel 1826 sotto il regno del Re di Sardegna e Duca di Savoia Carlo Felice. È realizzata in rame 1000/1000, ha un diametro di 19 millimetri, un peso di 2 grammi e presenta assi alla francese e un contorno liscio. Nella facciata del dritto troviamo al centro e in grande il valore nominale, ossia 1 CENTESIMO. Subito sotto un fregio seguito dall’anno di conio della moneta. Il tutto è contornato da una corona di lauro. All’esterno di quest’ultima, vicino al bordo, c’è la scritta in stampatello maiuscolo “CAR · FELIX D · G · REX SAR · CYP · ET HIER”, che si chiude verso il basso con una rosetta.

Valore moneta da 1 Centesimo Carlo Felice Lira Sarda

Nella facciata del verso, invece, troviamo la raffigurazione di uno scudo con un’aquila sabauda con il petto crociato. Lo scudo è adornato da una corona reale e contornato, verso il basso, da rami di quercia uniti da un fiocco. Infine, in basso e verso sinistra compare il simbolo della Zecca.

Ma quanto vale oggi una moneta da 1 Centesimo Carlo Felice Lira Sarda?

Possiamo dire che oggi, nel mondo numismatico, il valore di una moneta da 1 Centesimo Carlo Felice Lira Sarda oscilla tra gli 8 e i 90 euro. Valore che dipende soprattutto dallo stato di conservazione dell’esemplare. 90 euro è il prezzo che un collezionista è disposto a pagare per una moneta detta in Fior di Conio, ossia senza il minimo segno di usura o graffio, come se fosse appena uscita dalla Zecca. Più lo stato di conservazione è basso, più il prezzo scenderà.

Un esemplare particolare è stato battuto durante un’asta del 24 febbraio 2016, per 197 euro. Presentava una P nell’ovale (simbolo di Zecca) invece che una L.