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Malattie intestinali

5 malattie croniche intestinali con la quale si ha diritto alla pensione di invalidità dell’INPS

L’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale riconosce la pensione di invalidità anche a chi soffre di malattie croniche intestinali. Prima di occuparci nello specifico di tali disagi, vediamo, anzitutto, come vedersi riconoscere l’invalidità civile. L’attribuzione dello stato, di per sé, non fa scattare in automatico il diritto al sussidio. Difatti, occorrono certi requisiti affinché il richiedente ne goda. 

Malattie croniche intestinali: quando è riconosciuto il contributo

Per quanto riguarda le condizioni minime stabilite con la Legge n. 118 del 1971, il contributo dello Stato è riconosciuto a coloro che ottengono un riconoscimento di invalidità pari o superiore al 74 per cento. Inoltre, ai requisiti psico-fisici si sommano quelli correlati alla situazione reddituale del beneficiario. Per l’anno in corso, la soglia corrisponde a 16.982,49 euro. Si ricorda che sono valutabili redditi di varia natura, calcolati ai fini IRPEF. Inoltre, l’importo pensionistico è attribuito esclusivamente per le persone di età compresa tra i 18 e i 67 anni.

Una volta acclarati i suddetti punti, esistono differenti patologie che coinvolgono differenti sistemi e apparati dell’organismo per cui è riconosciuto un determinato grado di invalidità. Quando, nello specifico, parliamo di malattie croniche, intendiamo quelle che si manifestano con sintomi perduranti e costanti per cui non sussiste terapia risolutiva. Il fattore scatenante cambia e ora vogliamo dedicarci alle condizioni cliniche che coinvolgono il tratto gastrointestinale. 

Le tabelle del ministero

Ebbene, le tabelle ministeriali riconoscono come meritevoli della pensione di invalidità le seguenti malattie croniche intestinali:

  • trapianto complicato di fegato (la percentuale di invalidità va da un minimo del 61%);
  • trapianto complicato dell’intestino (dal 61%)
  • malattie intestinali di tipo infiammatorio cronico, classe III e IV (dal 61%); 
  • cirrosi epatica di classe C con punteggio superiore a 9 (dall’81%);
  • stenosi esofagea oltre a ostruzione serrata per la quale si rende necessaria una gastro/entero-stomia (100%).