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Assegno di mantenimento

Assegno di mantenimento: ecco quando cambia l’importo

L’assegno familiare è un tema molto delicato nel momento in cui una coppia decide per il divorzio. Detto più comunemente assegno di mantenimento, consiste nella cifra mensile che un ex deve versare all’altro a partire dalla separazione. Serve a far sì che riesca a mantenere lo stesso tenore di vita condotto durante il matrimonio.

L’entità può essere frutto di un’intesa tra i due coniugi (separazione consensuale) oppure stabilita dal giudice (separazione giudiziale), laddove le parti non riescano a raggiungere un accordo e sia necessaria perciò una causa. 

La somma da corrispondere non è sempre dovuta. Per esempio, non lo è se il coniuge è ritenuto responsabile della fine della relazione, se è sufficientemente giovane da trovare agevolmente un lavoro per mantenersi autonomamente o se il matrimonio ha avuto breve durata.

Assegno di mantenimento: le differenze con quello alimentare

È opportuno fare una suddivisione tra: 

  • assegno di divorzio/divorzile
  • assegno alimentare/alimenti

L’assegno di divorzio/divorzile fa riferimento a un versamento mensile successivo al divorzio. Con ciò non si vuole garantire all’ex partner lo stesso tenore di vita, ma un’esistenza dignitosa. Non più un benefit volto a ridurre le disparità di reddito.

L’assegno alimentare ha invece natura assistenziale. In tal caso l’assegno viene versato al coniuge in condizioni economiche molto precarie. In genere, poiché la somma riguarda esclusivamente vitto e alloggio, la cifra è più bassa di quella dell’assegno di mantenimento. 

L’importo non è fisso

L’importo non è fisso, ma è soggetto a revisioni qualora sopraggiunga un cambiamento che modifichi gli equilibri tra gli ex. Se tutto è rimasto invariato, rispetto alla sentenza di separazione o di divorzio, difficilmente l’entità dell’assegno potrà essere rivista. Solo un elemento di novità sorregge la richiesta. A tal proposito, la legge parla di giustificati motivi.