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Btp 2050

BTp 2050 a nuovi massimi: le prospettive future

Per la prima volta il Tesoro ha emesso nel mese di gennaio (prima che la pandemia colpisse l’Italia) il BTp settembre 2050 e cedola 2,45%. Venerdì 21 agosto 2020, la quotazione si aggirava sui 113,30, ai nuovi massimi. Per contro, il rendimento scendeva ai minimi, ossia all’1,88%. Poiché dalla durata trentennale, il livello di remunerazione offerto è ormai diventato decisamente basso.

Basti pensare che ad aprile, mentre le tensioni finanziarie correlate alla diffusione del Coronavirus raggiungevano i picchi, il medesimo titolo era giunto ad offrire il 3,05% lordo. Pertanto, da quel periodo il rendimento si è dimezzato.   

Btp 2050: +25% rispetto alla scorsa primavera

Se rapportato ai livelli minimi di prezzo toccati nella scorsa primavera, il BTp 2050 ha guadagnato oltre il 25%. Il trend è da considerarsi concluso oppure dispone di margini per proseguire? In risposta alla domanda, viene in aiuto il grafico dei rendimenti trentennali italiani. Ebbene, stando ai freddi numeri verrebbe da dire che il rally sia finito, in quanto i valori attuali hanno raggiunto e ormai superato al ribasso i minimi storici toccati un anno fa. 

Tuttavia, nell’analisi non può essere lasciata da parte la componente umana e, di conseguenza, non vanno esclusi a prescindere ulteriori discese. Del resto, le condizioni di mercato sono profondamente cambiate da qualche anno. Il modo di approcciarsi alle obbligazioni sovrane è mutato in misura significativa un po’ ovunque in Europa fino alle scadenze medio-lunghe. In Germania, ad esempio, l’intera curva delle scadenze giace sottozero. 

I maggiori rendimenti dell’Eurozona

Nel paragone con gli altri mercati dell’Eurozona, l’Italia offre i maggiori rendimenti di tutti e viene dunque considerata la più esposta ai rischi, in uno scenario di deterioramento complessivo. Tuttavia, negli ultimi mesi il rischio sta diminuendo, almeno a livello percettivo. Da un lato, la Commissione Europea ha varato un fondo da 750 miliardi (“Recovery Fund”), dall’altro la Banca Centrale Europea ha rafforzato il piano d’acquisto di assets, garantendo sostegno ai bond delle Nazioni fiscalmente più deboli dell’area. 

Nel caso del Btp 2050 c’è la potenzialità di una crescita dei prezzi di circa un ulteriore 20% e una discesa dei rendimenti fino a circa tre quarti di punto percentuale. Ad ogni modo, si tratta dello scenario migliore e difficilmente arriveremo ad eguagliare i livelli spagnoli.