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BTp 2051

BTP 2051, boom di richieste: ecco perché è così allettante

Tramite collocamento sindacato, il Tesoro italiano ha emesso un nuovo BTP trentennale, con scadenza fissata per il 1° settembre 2051. L’operazione ha riscosso enorme successo, raccogliendo ordini superiori a 90 miliardi di euro, a fronte dei quali sono stati piazzati 8 miliardi sul mercato. Intanto, l’ente ha effettuato un concambio per i seguenti Buoni Poliennali:

  • 01/08/2021, cedola 3,75% (ISIN: IT0004009673)
  • 01/05/2023, cedola 4,50% (ISIN: IT0004898034)
  • 01/08/2023, cedola 4,75% (ISIN: IT0004356843)
  • 01/10/2023, cedola 2,45% (ISIN: IT0005344335)

BTp 2051: spread di appena cinque punti base rispetto al 2050

L’emissione del nuovo titolo è avvenuta con spread di appena cinque punti base rispetto al BTp 1° settembre 2050 e cedola 2,45% (ISIN: IT0005398406). Così è stato emesso con cedola 1,70% e ha esitato un prezzo di 98,686, pari a un rendimento lordo annuo dell’1,763% alla scadenza.

Il Tesoro ha parimenti riacquistato titoli per 9,97 miliardi di euro. Nella giornata di giovedì 22 ottobre 2020 il debito pubblico si è nel frattempo ridotto di 2 miliardi netti tra riacquisti ed emissioni. Inoltre, ha allungato un altro po’ la sua vita, poiché le scadenze medio-brevi sono state ritirate, dando spazio a una ultra-lunga. 

Il Buono del Tesoro Poliennale a 30 anni si mostra ancora oggi allettante in confronto alle controparti estere. In Spagna, per la medesima durata, il Bonos offre solo un rendimento dell’1%. In Germania, il Bund viaggia a quasi -0,20%. Ciò significa che vi sarebbe un margine buono affinché il rendimento italiano scenda, almeno avvicinandosi ai livelli spagnoli.

La Spagna non è poi così lontana

Qualora la Banca Centrale Europea annunciasse nuovi stimoli monetari e sui mercati finanziari attenuasse ulteriormente la percezione del rischio sovrano, la diminuzione dello scarto tra Bonos e BTp farebbe sì che il prezzo dei nostri titoli trentennali possa crescere di circa 17-18 punti percentuale, arrivando in area 115. In tal caso si rivelerebbe un autentico affare per tutti coloro che hanno deciso giovedì di comprarli all’atto del loro collocamento.