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BTP brutte notizie a dicembre: ecco perché

A dicembre, in occasione del prossimo board, l’ultimo del 2020, la Banca Centrale Europea varerà nuovi stimoli monetari. E si rischia concretamente di provocare effetti pesanti sui BTp, ossia i Buoni del Tesoro poliennali. Senza tanti giri di parole, lo ha fatto presente il governatore Christine Lagarde l’altra settimana. Il prossimo futuro sarà fondamentale per capire quali provvedimenti adottare. 

BTp: a Francoforte potrebbero arrivare decisioni importanti

Quasi sicuramente a Francoforte rafforzeranno gli acquisti di bond, ma il punto è con quale programma, se con il PEPP o il QE (“quantitative easing”). Il primo è stato emanato nel marzo scorso per 750 miliardi e innalzato a giugno a 1.350 miliardi, in modo da contrastare gli effetti del Coronavirus sui mercati finanziari e l’economia. Diversamente dal QE, a propria volta rafforzato di 120 miliardi da utilizzare entro il 2020, non comporta il rispetto del “capital key”, il principio che correla gli acquisti dei titoli del debito pubblico alla forza economica degli Stati membri dell’euro. 

Da parte di alcuni esponenti del consiglio direttivo, starebbe emergendo il desiderio di procedere con nuovi stimoli mediante il QE e non il PEPP. L’organismo comunitario potrebbe pure scegliere di incrementare il QE dagli attuali 20 miliardi mensili attraverso il potenziamento del budget straordinario. In tal modo, i titoli di Stato verrebbero acquistati senza favorirne nessuno in particolare.

I possibili risvolti

Al contempo, i Governi sarebbero sollecitati a puntare sui fondi europei, invece che su emissioni nazionali senza dover fornire spiegazioni a nessuno. Gli acquisti dell’istituto innalzano il grado di condivisione dei rischi e sembra pressoché scontato che gli uomini ai vertici dell’organizzazione pretendano quantomeno di conoscere le finalità per cui i Governi vanno avanti a indebitarsi.  

Laddove la BCE si rifiutasse di puntare sul PEPP, ci rimetterebbero i BTp. In definitiva i mercati registrerebbero una riduzione degli acquisti di titoli del debito pubblico italiano e gli spread salirebbero.