In diverse occasioni abbiamo già parlato delle monete antiche e rare, in lire, in euro ma non solo. Ci siamo, infatti, soffermati pure su altri pezzi di notevole pregio, quali ad esempio le unità risalenti all’Impero Romano o al Marengo, testimonianza del passaggio di Napoleone Bonaparte da console a imperatore. Qui non andremo particolarmente nel dettaglio riguardo alla parte strettamente fiscale.
Basti sapere che l’investimento in oggetti di numismatica non è sottoposto a tassazione, eccetto quella applicata al momento della vendita sul plusvalore. Ed è partendo da qui che sorge il vero interrogativo. Difatti, in tanti si chiedono se convenga maggiormente cedere una moneta antica in proprio possesso oppure collezionarla, in vista del suo aumento di prezzo.
Monete, venderle o tenere: questo è il problema
Naturalmente non è possibile rispondere a tale domanda in maniera assoluta, senza prendere in considerazione il caso specifico. Difatti, la mossa suggerita cambia a seconda delle circostanze. Qualora ci sia un bisogno di liquidità la cosa più ovvia è ricavare il massimo valore dal patrimonio a disposizione.
In assenza, invece, di necessità potrebbe valere la pena conservare la moneta che, con il passare del tempo, forse acquisirà ancor più valore. Insomma, siamo davanti alla classica domanda se sia meglio l’uovo oggi o la gallina domani.
Il fattore di cui tenere in conto quando si pensa di mettere in vendita una moneta rara o antica è che il suo prezzo, con l’avanzare del tempo, non andrà sicuramente a diminuire, salvo che le condizioni di tenuta non finiscano per peggiorare. Dunque, la quotazione della moneta in possesso non scenderà, semmai salirà.
La resilienza premia
La parte più complicata nella compravendita consiste nel trovare un acquirente disposto a riconoscere un corrispettivo equo. Talvolta, spinti dal timore di non riuscire a ricevere più di quanto venga messo sul piatto, si tende ad accettare anche una proposta economica inferiore, piegandosi al volere del primo offerente.
Ormai il mercato della numismatica esiste da 2 secoli, e sebbene in periodi di crisi sia più arduo reperire qualcuno pronto a pagare una cifra corretta per la carenza di liquidità, bisogna tener presente che questa forma di investimento ha saputo resistere pure ai periodi più nefasti della storia. In determinati casi, perciò, vale la pena attendere senza aver paura che il bene in questione finisca con lo svalutarsi, attendendo il frangente propizio in cui un collezionista sia concorde a pagare il valore reale della moneta.