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Cosa fare se non mi pagano lo stipendio?

Normalmente in risposta ad una prestazione d’opera il datore di lavoro corrisponde lo stipendio al dipendente. Tuttavia, può capitare che il titolare eviti accuratamente di assolvere a quanto precedentemente pattuito. Come bisogna comportarsi in tali circostanze? 

Stipendio: l’avvocato è l’ultimo dei provvedimenti

Il lavoratore attende la consegna diretta del compenso o l’accredito sul conto corrente bancario. Nell’orizzonte di un rapporto subordinato, l’imprenditore ha l’obbligo di erogare la somma. In caso contrario, ammesso che siate impulsivi, non vale la pena adire immediatamente per le vie legali. Un bravo avvocato non è certamente disponibile a buon mercato, perciò va bene tenerselo come misura estrema, proprio qualora paiono non esserci altre possibilità per far valere il diritto.

Detto ciò il lavoratore ha diritto a ricevere lo stipendio fissato secondo contratto ed entro i termini stabiliti. La prima forma di tutela consiste senza ombra di dubbio nel non mettere nero su bianco sulla busta paga poiché ciò comproverebbe l’avvenuta ricezione del salario. La firma per quietanza penalizza il dipendente e allunga oltremodo i tempi burocratici nel caso in cui si intenti una causa ordinaria. 

Prima di passare alle vie legali, il dipendente ha la facoltà di inviare al datore una lettera dove richiede la retribuzione monetaria. Se la lettera di messa in mora non riscuote esito positivo, avrà modo di contattare la Direzione Territoriale del lavoro per il c.d. “tentativo di conciliazione facoltativo”. Ci sono dei moduli appositamente prestampati da compilare e inviare alla commissione senza il sostenimento di alcuna spesa. 

Conciliazione monocratica

Altra strada percorribile per il recupero del denaro spettante è quella, decisamente più onerosa, della conciliazione monocratica. Laddove il dipendente ne faccia domanda alla DTL partirebbero controlli e verifiche ad ampio raggio. In tal caso gli ispettori allertati avvierebbe le procedure di monitoraggio sul rispetto delle norme sul lavoro e sul versamento dei contributi. Indicativamente a tre o quattro mesi di distanza dal ricorso, il giudice convoca le parti e ingiunge il pagamento dello stipendio.