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Valore della moneta da 50 Centesimi Vittorio Emanuele III – Leoni

Fino a 10.000 euro per questa moneta! Attenzione se ne avete conservate!

La moneta che andiamo a vedere oggi, è un bellissimo esemplare delle nostre care lire. Si tratta della moneta da 50 Centesimi Vittorio Emanuele III – Leoni.

Come la maggior parte di voi saprà già, Vittorio Emanuele III era appassionato di monete e oggi è ricordato come il Re Numismatico. Era il figlio di Umberto I e salì al trono dopo la morte del padre, ucciso dall’anarchico Gaetano Bresci a Monza.

Durante il suo regno, Vittorio Emanuele III iniziò a coniare queste monete da 50 Centesimi Leoni, prima in Nichelio 975‰ e in seguito in Acmonital. Andiamo a vedere quali sono le caratteristiche di questo bellissimo esemplare.

La moneta da 50 Centesimi Vittorio Emanuele III – Leoni ha un diametro di 23,8 millimetri, un peso di 6 grammi ed esistono esemplari con bordo liscio, coniati inizialmente e poi ritirati ed esemplari con bordo rigato.

Nella facciata del dritto, la moneta presenta la testa di profilo del Re Vittorio Emanuele III che guarda verso sinistra. In basso al suo collo, è riportata la firma dell’autore, ossia G·ROMAGNOLI. Firma che non è presente negli esemplari del 1927, considerati più rari e più ricercati. Infine, nel contorno della moneta troviamo la scritta “VITT-EM-III-RE-D’ITALIA”.

Valore della moneta da 50 Centesimi Vittorio Emanuele III – Leoni

Nella facciata del rovescio, invece, troviamo la raffigurazione di quattro leoni che tirano una quadriga. Su quest’ultima è seduta una figura che rappresenta la Giustizia, che sostiene una fiaccola. In alto compare la scritta “AEQVITAS”, mentre scendendo verso il basso troviamo l’anno di conio, la R che indica la Zecca di Roma e il valore nominale C.50.

Valore della moneta da 50 Centesimi Vittorio Emanuele III – Leoni

La moneta da 50 Centesimi Vittorio Emanuele III – Leoni oggi ha un valore decisamente notevole nel mondo del collezionismo. Valore che varia a seconda del suo stato di conservazione, dall’anno di conio e anche dal contorno liscio o rigato.

Tra quelle che valgono di più, troviamo quelle del 1919 con bordo rigato. Per un esemplare in Fior di Conio, si potrebbero guadagnare anche 10.000 euro! Quella del 1920, sempre in Fior di Conio e con il bordo rigato, vale circa 8.000 euro. Una dello stesso anno, ma con bordo liscio, vale intorno a 100 euro.

Se siete in possesso di una di queste monete, anche se non in Fior di Conio, il consiglio è quello di farla valutare, perché potreste guadagnarci un piccolo tesoro!