Se il pensiero corre alle 500 lire la prima cosa che viene in mente è la moneta bimetallica in corso prima dell’entrata in vigore dell’euro, tuttavia adottata solamente nel 1982. Prima di essa esisteva unicamente la versione in carta moneta o in argento. Dunque, in principio erano in argento 835 e delle vecchie versioni (sono state emesse varie stampe) è possibile trovarne qualcuna piuttosto di valore.
500 lire caravelle
Visto che in una storia bisogna sempre cominciare dal principio, risaliamo alle prime 500 lire coniate in Italia. Si tratta delle “caravelle”, il cui nome, appunto, è da imputare al fatto che delle caravelle con le vele spiegate erano presenti sul fronte. L’introduzione è del 1957, come prova. Difatti, sull’unità è possibile trovare incisa la parola “prova”, in modo da distinguerla rispetto ai successivi esemplari. La distribuirono nello stesso anno, in compartecipazione, i Deputati e i Senatori della legislazione, in segno commemorativo.
Un pezzo decisamente particolare poiché le caravelle hanno sugli alberi maestri delle bandiere che sventolano in direzione contraria rispetto alla vele. Insomma, in senso opposto a quello usuale. Notato nel dicembre 1957 da un capitano della Marina Italiana, il dettaglio poi scompare ed è pertanto raffigurato esclusivamente nella tiratura di prova.
Quotazione dai 2.500 ai 12 mila euro
Ecco perché, tra le serie molto limitate del nostro Paese, le 500 lire godono di cotanta notorietà. Il valore non dipende dalla quantità di argento contenuta, bensì dalla sua rarità e dall’elevata domanda dei collezionisti. La serie regolare è stata in circolazione dal 1958 al 1961 e dal 1964 al 1982, quando la moneta bimetallica sostituì sia la moneta in argento sia la banconota da 500 lire.
Se il valore delle 500 lire caravelle standard si aggira sui 3-4 euro, quella dei campioni di prova, data l’estrema rarità, va dai 2.500 ai 12 mila euro, in base al fatto se siano in Fior di Conio o meno.