Oltre che una scienza esatta, la numismatica può essere considerata anche come passione per il collezionismo di monete rare e ricercate. Oggi vogliamo parlarvi delle 500 lire Caravelle. Hanno preso questo appellativo poiché, su una delle due facciate, presentano la stampe delle tre caravelle di Cristoforo Colombo.
Come vi abbiamo già ripetuto più e più volte, i fattori che possono far crescere il prezzo di una moneta rara, possono essere diversi. Lo stato di conservazione è certamente tra i più importanti. È naturale che una moneta in Fior di Conio abbia un valore maggiore ripetto ad una con segni evidenti di usura.
Anche errori di conio o edizioni limitate coniate in occasione di particolari momenti celebrativi, possono far crescere il loro valore.
Le 500 lire “Caravelle”
Questa particolare moneta fu immessa in circolazione nel 1958 e venne utilizzata fino al 1967. Prima che venisse ufficializzata, però, lo stato coniò nel 1957 circa mille esemplari di prova. Effettivamente non furono mai messi in circolo, ma potreste comunque trovarli in giro, poiché vennero dati in omaggio ai senatori, ai deputati e ad altri personaggi di spicco dello Stato.
A rendere diversa questa moneta prova, è ovviamente la dicitura “prova” riportata sulla stessa facciata in cui ci sono le caravelle.
Un altro fattore che le rende diverse, è la direzione verso cui sono rivolte le bandierine delle caravelle. Mentre sulle monete da 500 lire comuni sono rivolte verso destra, in quelle “prova” sono dirette verso sinistra.
La moneta da 500 lire caravelle con la scritta “prova”, se conservata in Fior di Conio, ossia senza il minimo segno di usura, può valere addirittura 15.000 euro. Valore che si abbassa vertiginosamente nel caso in cui lo stato di conservazione non sia perfetto. Nel peggiore dei casi, è comunque difficile scendere sotto i 300 euro.
Se per un motivo qualsiasi doveste trovarvi in possesso di una di queste monete, sappiate che avete tra le mani un vero e proprio tesoro, che farebbe gola a qualsiasi appassionato di numismatica.
