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10000 lire

Fino a 2000 mila euro, per questa versione delle 10000 lire! Attenzione se ne avete conservate!

Generalmente le banconote da 10000 lire non sono rare. Un’eccezione alla regola è rappresentata dalla versione stampata nel 1984, classificata come “specimen”. A livello di design, è uguale a tutte le altre, salvo per la numerazione 000000, attribuita perché non dovrebbero entrare in circolazione. Tuttavia, essendo dei pezzi rari finiscono solitamente con l’essere quotate e comprate dai collezionisti. Occhio però alle scaltre manovre dei falsari. 

10000 lire: il primo esemplare nel 1948

La prima banconota da 10 mila lire è nata nel 1948. Sul dritto, entro un medaglione, nella zona centrale, vi era riprodotta in rosso carminio una testa raffigurante il profilo di Dante. Sul retro presentava, invece, una rappresentazione decorativa di stile rinascimentale con una colorazione d’insieme rosso giallastra. 

Nel 1962 uscì la banconota rosa, ritraente Michelangelo, che fu continuata ad essere utilizzata fino al 1977. Ne seguì quella con impresso il leone alato di San Marco, e il Ritratto del pittore Andrea del Castagno, di un uomo a mezzo busto. La quarta serie è contraddistinta dal “Ritratto di Alessandro Volta”, riportato sul recto a destra, e da una riproduzione del modello della pila. Nella parte sinistra compare la stessa testa di Volta. 

Il prezzo sul mercato

Le 10 mila lire stampate fra il 1962 e il 1973 possiedono delle basse quotazioni. Si va da un minimo di 50 a un massimo di 200 euro. Tra le più care quelle a firma Carli/Barbarito, stampate nel 1973 con il numero di serie da W362 a W365. Il valore passa da 125 euro per un bigliettone in Splendide Condizioni a 200 euro per uno in Fior di Stampa. Stessa quotazione per quella datata 1970, a firma Carli/Lombarda, prodotta in appena 400 mila copie, dalla serie W358 alla W361. Occhio poi al modello del 1973 da W366 a W377 a firma Carli/Barbarito. Per un esemplare in FdS si sborsano pure 170 euro.