Oggi vogliamo parlarvi di un’altra delle monete storiche italiane, la moneta da 5 centesimi Impero Vittorio Emanuele III.
Iniziamo specificando che di questa monete ne esistono due versioni, quella del primo tipo e quella del secondo tipo.
Esteticamente e in quanto a dimensioni, le due monete sono identiche. Ciò che le rende diverse, è il materiale utilizzato per coniarle e di conseguenza è diverso anche il loro peso.
La moneta del primo tipo è stata coniata dal 1936 al 1939, è composta in Rame, ha un diametro di 19,5 millimetri e un peso di 3,25 grammi.
Quelle del secondo tipo sono state invece coniate dal 1939 al 1943 e sono composte in Bronzital. Il diametro è lo stesso ma il peso è leggermente inferiore: 2,95 grammi.
Sul dritto di entrambi i tipi, troviamo la raffigurazione del volto del Re Vittorio Emanuele III di profilo e rivolto verso destra. Vicino al bordo compare la scritta in stampatello “VITT EM III RE E IMP”.
Sulla facciata opposta, parliamo del rovescio, è presente al centro e in grande la raffigurazione di un’aquila reale ad ali spiegate, che poggia su di un fascio littorio. In alto troviamo la scritta “ITALIA”, mentre in basso compaiono il valore nominale della moneta (C.5), l’anno di conio, lo stemma sabaudo e l’era fascista.
Valore della moneta da 5 Centesimi Impero Vittorio Emanuele III
Come accade per tutte le vecchie monete, ciò che potrebbe far crescere o diminuire il prezzo anche di queste, è il loro stato di conservazione o l’anno in cui sono state coniate.
Tra tutte, quelle considerate più rare sono quelle coniate nell’ultimo anno, parliamo quindi del 1943. Se ne conservate un pezzo in Fior di Conio, potreste venderlo per circa 50 euro. Se il loro stato di conservazione non è perfetto, ma è comunque buono, si parla di cifre che vanno dai 5 ai 20 euro.
Quelle che hanno più valore, sebbene ne siano state coniate di più rispetto al ’43, sono quelle del 1936. Per una di queste monete, in Fior di Conio, si parla di una cifra di circa 70 euro.
Anche quella del 1937 ha un valore abbastanza discreto. Si parla di circa 50 euro.
Per quelle delle altre annate, sempre in Fior di Conio, potremmo arrivare a guadagnare fino a 20 euro per pezzo.