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Lavoratori domestici: nuovo contratto collettivo

Il 1° ottobre 2020 entrerà in vigore il nuovo contratto collettivo nazionale dei lavoratori domestici. Secondo quanto stabilito nell’accordo, badanti e colf riceveranno un aumento delle retribuzioni, con:

  • il prolungamento del periodo di prova a 30 giorni;
  • il riconoscimento in busta paga del valore della formazione;
  • le indennità mensili specifiche per chi deve sobbarcarsi un carico più complesso. 

Inoltre, le baby sitter avranno un livello unico. 

Lavoratori domestici: le disposizioni del nuovo contratto

Nella fattispecie, il nuovo contratto dispone:

  • un incremento mensile di 12 euro dal 1° gennaio 2021 per il livello medio B Super;
  • specifiche indennità mensili per l’assistente familiare fino al compimento dei 6 anni del bambino e per l’addetto all’assistenza di più persone non autosufficienti. La misura spetta pure ai professionisti titolari di un attestato di qualità, che certifica il relativo livello formativo. 

Per le badanti notturne è, in aggiunta, sancito un orario convenzionale di 8 ore per il pagamento delle tasse. In merito alle baby sitter, saranno collocate nel livello BS, in modo da incentivare – secondo le federazioni di categoria – le regolarizzazioni e le assunzioni da parte dei nuclei familiari più giovani, anche in considerazione delle necessità emerse durante l’emergenza sanitaria. 

Inquadramento in base alle competenze e conoscenze

L’accordo – sostengono i sindacati – delinea l’inquadramento in base alle competenze e conoscenze detenute in riferimento alla mansione affidata. Si punta l’accento sull’ambito all’interno del quale la prestazione d’opera viene espletata. È effettuata una ripartizione tra coloro che coadiuvano le famiglie nel ménage quotidiano e coloro che se ne occupano curandosi di un altro essere umano. Il nuovo contratto – concludono – pone fine a una fase di estrema precarietà per la categoria e il settore.

Funge da disincentivo alla piaga del lavoro in nero e sommerso. Si gettano le basi affinché abbia luogo un confronto con le istituzioni, allo scopo di rendere maggiormente attrattivo il ruolo occupazionale. Il comparto ha dato parecchio nella fase emergenziale e, viste le stime sull’invecchiamento demografico, è chiamato a svolgere un compito di primaria importanza in Italia.