Il limite alla circolazione del contante 2023 prevede un innalzamento voluto da questo Governo, ecco le regole stabilite.
Limiti al contante 2023, la legge fino al 2022
Il limite al contante è stato al centro di importanti discussioni prima della nuova manovra, come il tema delle pensioni. Il problema principale sostenuto da molti, è che innalzare il limite della circolazione monetaria potrebbe portare a comportamenti illeciti. Anche se questo non è sostenuto da molti paesi in cui questo tipo di limitazioni non sono nemmeno esistenti.
Tuttavia fino al 2022 non era consentito effettuare operazioni con contanti superiori alle mille euro. Al di sopra di tale tetto, i trasferimenti devono avvenire con bonifici, assegni o pagamenti con carte di credito, debito o ricaricabili. Insomma con tutti i mezzi di tracciabilità disponibili.
Limite al contante 2023, un importante cambiamento
La premier Giorgia Meloni, fin dalla campagna elettorale, aveva detto la sua volontà di innalzare questo limite. Ed ha mantenuto quanto promesso. Infatti con la legge di bilancio 2023 ha portato un forte cambiamento. Infatti il limite è stato innalzato a cinque mila euro. Anche se inizialmente si era pensato ad un tetto più alto pari a dieci mila euro.
Tuttavia anche venendo incontro ai pareri provenienti dalla Commissione Europea si è trovata una via di mezzo, definendo appunto il tetto dei cinque mila euro.
Le sanzioni per il mancato rispetto del limite
Se non si rispetta il limite imposto dalla legge si va incontro a delle sanzioni. Le sanzioni sulla violazione all’utilizzo dei contanti sono: minimo 1000 euro per le violazioni; da 5000 euro in su per le violazioni di importo superiori a 250mila euro; da 3000 a 15.000 euro per chi non comunica la violazione, pur essendo tenuto a farlo.
Tuttavia si ricorda che non esiste alcun limite al prelevamento o versamento per cassa in contanti dal proprio conto corrente in quanto tale operatività non si configura come un trasferimento tra soggetti diversi.