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PayPal truffa in atto: come non farti ingannare

L’esplosione di internet ci ha sicuramente reso la vita più semplice, a “portata di click”. D’altro canto, però, ci ha anche inevitabilmente esposto a parecchi rischi. È facile cadere nella trappola tesa da chi con i computer ha una marcia in più e sa abilmente escogitare machiavellici piani. Ad esempio, la truffa PayPal ha già mietuto diverse vittime ed è perciò il caso di tenere alta la guardia, onde evitare di finire nell’elenco delle “vittime”.

Prima di raccontare in cosa consiste esattamente la fregatura pensata dai malintenzionati, spendiamo alcune parole su PayPal. In tanti vi ricorrono o comunque ne hanno sentito parlare, ma quei pochi a cui sfuggisse di che si tratta devono solamente proseguire con la lettura. 

PayPal: la storia e le ragioni per cui è così amato

App PayPal

Probabilmente non esageriamo se definiamo PayPal una delle invenzioni più innovative degli ultimi 20 anni. Dal 1998, anno del suo lancio, ha letteralmente sconvolto il settore del commercio online. Pagare con PayPal è davvero questione di pochi secondi e ormai quasi tutti i portali lo accettano come metodologia di pagamento perché semplice, veloce e sicura. Per concludere la transazione con PayPal è sufficiente utilizzare esclusivamente un indirizzo e-mail e la password o il proprio numero di cellulare e il codice PIN.

In una manciata di passaggi si riesce a concludere l’operazione di acquisto nella massima trasparenza e affidabilità, liberandosi dal fenomeno della clonazione della propria carta di credito e di ciascun problema ad esso associato. Questo costituiva all’inizio un pesante deterrente per chi navigava in rete e desiderava farsi consegnare comodamente a casa la merce ordinata. L’evoluzione degli strumenti c’è fortunatamente stata e pure tangibile. Tanto che ormai sempre più utenti hanno deciso di avvalersene per acquistare ogni genere di articolo, dal biglietto del treno ai capi di abbigliamento (del resto, molte compagnia consentono il reso gratuito!), fino alle spedizioni a domicilio dei ristoranti e pub che hanno scelto tale circuito digitale. 

Perché abbiamo attaccato con una lezioncina su PayPal? Vogliamo far passare un messaggio, di fondamentale importanza: il problema della truffa che andremo ad esaminare non è del gigante informatico, quanto semmai dei malintenzionati, pronti a speculare sulle disavventure del prossimo, ma anche (lasciatecelo dire) dalla troppa ingenuità degli utenti.

Difatti, a volte basterebbe applicherebbe un po’ di senno e di accortezza per scongiurare sorprese assai poco piacevoli. Con questo non vogliamo assolutamente affermare che chi subisce una truffa via PayPal (o simili) sia uno sprovveduto, un incapace. Piuttosto la vera causa consta nella leggerezza di prendere sottogamba il proprio “avversario” o l’eccessiva buona fede. Ad esempio, quante volte, mentre riceviamo una e-mail, controlliamo l’identità del mittente? Troppo spesso ce ne disinteressiamo completamente e così la percentuale di rischio sale esponenzialmente. 

Il trucco del miglior offerente

utente batte sulla tastiera del pc

Per avere la migliore esperienza con PayPal, prima di concludere una transazione privata, è importante eseguire alcuni accertamenti, in particolare uno. Controlla ogni volta i dati dell’acquirente con il quale stai contrattando perché potresti ritrovarti in un batter d’occhio, senza nemmeno accorgertene, coinvolto in un tentativo di raggiro. Dunque, rammenta: non sempre l’utente con il quale ci interfacciamo, nell’ambito delle trattative private, si comporta in totale trasparenza. E lo attesta il fatto che una nuova truffa, abbia già ingannato in parecchi.

In quale modo funziona è presto detto. Ipotizziamo tu scelga di vendere uno smartphone in privato, pubblicando su uno dei numerosi portali esistenti il relativo annuncio. Se il prezzo da te definito è conveniente, probabilmente si metteranno in contatto con te diversi utenti interessati perlomeno ad avere alcune informazioni aggiuntive. Dopo aver sentito diversi potenziali compratori, senti di avere delle trattative ad uno stadio avanzato e la tua idea è di cederlo al miglior offerente e che quest’ultimo ti faccia subito avere l’importo pattuito tramite PayPal, cosicché tu abbia tempo e modo di provvedere alla spedizione seduta stante. La somma ti viene immediatamente accreditata sul conto: il denaro ti arriverà nel giro di qualche secondo, e l’acquirente, in un certo senso, ti solleciterà a spedirgli la merce. A tal proposito, ti ricordiamo che, laddove tu prediliga i cari, vecchi metodi bancari tipo il bonifico, ti toccherà lasciar passare un intervallo maggiore. 

Comunque, venendo a noi, in tal caso ricevi il denaro non dall’account a nome del miglior offerente, ma da un altro. A questo punto sarà tua premura spedire l’oggetto all’indirizzo indicato. E facendolo, seppur inconsciamente, cadrai nel tranello. A distanza di qualche giorno verrai contatto dalla stessa persona che ti ha inviato la somma, che ti chiederà dove sia finito il suo pacco. Tu, naturalmente, le dirai di averlo spedito all’indirizzo economico in fase di acquisto, ma, tra una chiacchiera e l’altra, scoprirai che quell’indirizzo non conosce la persona alla quale lo hai spedito e che, come se ciò non bastasse, si tratta di un oggetto diverso. 

Sì, nella nostra vicenda entra in scena pure un terzo soggetto, il quale, totalmente all’oscuro delle losche operazioni, ha dato man forte alla truffa. A sua volta, ha ovvero acquistato dal miglior offerente un articolo, posto in vendita con un annuncio caricato a pochi istanti dal tuo. E per non farti insospettire il miglior offerente gli ha fornito il tuo indirizzo PayPal, in maniera tale che tu, vedendo il denaro comparire, facessi partire la spedizione del suo oggetto. Il risultato? Il “furbetto” si ritroverà fra le mani uno smartphone senza aver mancato sborsato un euro di tasca sua, mentre tu, vittima inconsapevole, sarai costretto a rimborsare i soldi all’altra ignara persona che, intanto, ha pagato per avere un oggetto che in realtà non è mai esistito.

Come tutelarsi

donna guarda con la lente d'ingrandimento il pc

Insomma, tu ci rimetterai i soldi, l’altra vittima della truffa avrà inoltrato un ordine per niente (sebbene avrà perlomeno indietro la somma scucita) e il truffatore avrà le mani il cellulare gratis. Come uscirne? Non c’è modo, ahimè, allorché PayPal, date le sue politiche, una volta accolta la contestazione da parte della terza persona, ti costringerà a risarcirla.

Abbiamo dunque visto quanto sia facile cadere in questo tranello davvero diabolico. Soprattutto se si ha poca dimestichezza con il commercio online e quindi si sia maggiormente propensi a commettere un peccato di ingenuità. Il consiglio? Tenere gli occhi aperti. Cerca di ottenere quante più informazioni possibili sull’acquirente, vedi se ci sono feedback in giro sul suo conto, accertati che l’indirizzo con cui ti ha scritto e quello di pagamento combacino. Purtroppo non c’è altro precauzione che tu possa adottare.