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Quando non va pagata la “multa Tutor”? Ecco 4 casi

Tanti guidatori italiani hanno ricevuto almeno una multa Tutor nel corso di questi anni. Presente lungo le principali tratte autostradali italiane (in Campania compete al Vergilius), il dispositivo controlla l’andatura media di un veicolo. Esistono, però, alcune modalità per contestare gli eventuali verbali ricevuti. 

Multa tutor: come funziona

Innanzitutto è corretto sottolineare che, alla pari di qualsiasi altro misuratore elettronico, pure il tutor va presegnalato da un cartello ad una distanza idonea dalla postazione. Il legislatore non chiarisce l’esatta distanza tra la segnaletica e la presenza di una pattuglia di Forze dell’Ordine ma occorre permettere al conducente una dolce frenata, in modo da non inchiodare e non costituire pericolo per la circolazione. 

Stando al pronunciamento della Corte di Cassazione, il cartello deve esplicitamente indicare che la verifica avviene sulla velocità media tra due punti e non su quella istantanea in uno specifico punto; cosa che altrimenti farebbe pensare al guidatore di trovarsi alle prese con un autovelox. Di conseguenza, nella scritta sul cartello è obbligatorio inserire la parola “media”, pena la nullità della sanzione e la possibilità di presentare ricorso al Giudice di Pace entro 30 giorni. 

Il margine di tolleranza

Una multa per autovelox prevede un margine di tolleranza del 5% rispetto al limite fissato dal Codice della Strada o dalla segnaletica. La multa è da considerarsi valida se il tutor ha una soglia maggiore perché verrebbero applicate le normative inerenti all’ingresso e all’uscita dei tratti che è del 10% dove il limite di velocità rientra tra i 70 e i 130 km/h e al 15% dove è superiore a 130 km/h. In pratica, non si può essere puniti se la velocità di crociera in autostrada è pari a 140 km/h.  

Le contravvenzioni vanno spedite a casa del proprietario del mezzo entro massimo 90 giorni da quello dell’infrazione. E, se nei successivi 5 anni nessuno si fa vivo, scatta la prescrizione e non è dovuto più nulla. Pertanto, qualora arrivasse una cartella esattoriale per una somma non corrisposta, sarà necessario presentare ricorso al Giudice di Pace, così da cancellare definitivamente il debito.

Taratura una volta all’anno

Infine, almeno una volta all’anno il tutor deve essere sottoposto a taratura e riportare la data dell’ultimo monitoraggio. In caso contrario il verbale è da ritenersi nullo ed è impugnabile dinanzi al Giudice di Pace. Per concludere, la multa Tutor dovrà poi specificare la data di prima omologazione e la matricola delle apparecchiature impiegate.