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Rupia Somala

Questa moneta vale ben 20.000 Euro. Qual è e dove cercarla

La Somalia, come in molti sapranno, è stata una colonia italiana dal 1909 al 1925. Molte famiglie hanno avuto parenti o antenati che hanno trascorso nel paese africano alcuni anni della loro vita. Ed è proprio tra i cimeli di famiglia, che le suddette potrebbero ritrovarsi un tesoretto nascosto: la Rupia Somala.

Si tratta della moneta ufficiale che è stata presente nello stato africano, durante la colonizzazione italiana, nel periodo in cui ha regnato il Re Vittorio Emanuele III. Tra tutte le monete di quell’epoca, ce n’è una in particolare che ha assunto, nel corso della storia, un valore esorbitante. Si tratta della moneta da 1 Rupia del 1920. È stata prodotta in soli 1.300.000 esemplari e, nel 1921, la Banca D’Italia ha deciso di ritirarla.

Oggi è considerata una delle monete più rare di quel periodo e il suo valore può arrivare anche fino a 20.000 Euro. Questo è il valore che la moneta potrebbe avere se mantenuta in Fior di Conio. Con questo termine, si intende una moneta che non è mai stata in circolazione, le cui condizioni risultano perfette e senza il minimo segno di usura, se non qualcuno dovuto ai contatti avuti con le altre monete, durante il processo di produzione.

Se la moneta è, invece, classificata come SPL(splendido) il suo valore si aggira sui 10.000 Euro. Se ritenuta BB(bellissimo) il valore scende a 5.000. Infine, se classificata come MB(molto bello), può valere anche 3.000 Euro.

La moneta da 1 Rupia Somala del 1920 è fatta d’argento, pesa 11,66 grammi ed ha un diametro di 30 millimetri. Su una delle facciate presenta, in rilievo, il volto di profilo rivolto verso destra del Re. Sotto il suo collo, in stampatello, appare la scritta dell’autore. Infine, intorno al capo, sempre in stampatello, è presente la scritta “VITTORIO EMANUELE III RE D’ITALIA”.

Sull’altra facciata, invece, è indicato il valore della moneta sia in lingua italiana che in quella araba. Oltre a una corona, compaiono le scritte “SOMALIA ITALIANA” in alto e “1920” in basso.