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Ungheria

Ungheria: aumentano emissioni debito pubblico

L’Ungheria incrementerà per quest’anno le emissioni di debiti a 4.345 miliardi di fiorini (12,27 miliardi di euro), a cui si vanno ad aggiungere altri 4 miliardi di euro per le emissioni in valuta estera, di cui 3,5 miliardi già sbarcati sul mercato ed erogati nella moneta unica, mentre i rimanenti 500 milioni sarebbero ottenuti in yen, mediante la collocazione di un cosiddetto “Samurai” bond. Del resto è stato quasi raddoppiato il target per il deficit a 3.600 miliardi di fiorini (10,17 miliardi di euro); pari a un rapporto stimato con il Pil tra il 7 e il 9 per cento. 

Ungheria: la curva dei rendimenti

Nel corso del 2020 la curva dei rendimenti ha avuto un rialzo. Ad ogni modo, livelli piuttosto contenuti, anche perché le agenzie di rating hanno attribuito al debito sovrano del governo di Viktor Orban valutazioni relativamente basse. Quest’anno il fiorino ha perso contro l’euro il 5% e ciò ha contribuito a tenere l’inflazione su cifre elevate, al 3,8% a luglio. 

I tassi d’interesse stabiliti dalla banca centrale restano allo 0,60% dopo il board di martedì scorso, dove sono risultati nettamente negativi in termini reali. Teoricamente, cioè non remerebbe a favore degli investimenti nei bond in valuta locale. D’altra parte, però, la bilancia commerciale continua a conseguire saldi attivi e le stesse partite correnti restano in positivo. Pertanto, sulla banca centrale non vi è pressione affinché aumenti i tassi; d’altronde, il fiorino risulta agganciato bene all’euro. 

Ritmo medio di crescita superiore al 4% l’anno nell’ultimo quinquennio

Riguardo ai bassi rendimenti in euro, acquistare le obbligazioni dell’Ungheria rappresenterebbe un modo di diversificare il portafoglio, dando fiducia a un’economia emergente, cresciuta al ritmo medio di oltre il 4% l’anno nell’ultimo quinquennio e cui il cui pil pro-capite, meno di un quarto nel 2000, ha ormai raggiunto la metà di quello italiano. E a fine 2019 il debito era al 66%, meno della metà del nostro.