La maggior parte di noi ha conservato negli anni le monetine delle vecchie lire, ma ciò che tanti non sanno, è che molte di loro nel tempo hanno acquisito un valore in campo numismatico davvero importante. Oggi vogliamo parlarvi del Buono da 2 Lire.
Il Buono da 2 Lire è una moneta coniata dal 1923 al 1935 con una tiratura molto elevata per ogni anno, ma ci sono degli esemplari che oggi sono considerati rari e che sono molto ricercati dai collezionisti. Andiamo a vedere quali sono e le loro caratteristiche.
La moneta Buono da 2 Lire è composta in Nichelio 1000, ha un diametro di 29 millimetri, un peso di 10 grammi e presenta un bordo liscio.
Nella facciata del dritto presenta il semibusto del Re di profilo con indosso un uniforme e che guarda verso destra. Nel contorno troviamo la scritta in stampatello maiuscolo “VITTORIO-EMANUELE-III-RE-D’ITALIA”.
Nella facciata del rovescio troviamo a destra un fascio littorio con scure. A sinistra, invece, c’è la scritta “BVONO DA LIRE 2” posizionata su tre righe. Nella stessa facciata troviamo poi l’anno di conio, la lettera R che indica la Zecca di Roma e i nomi dell’incisore e dell’autore.
Valore della moneta Buono da 2 Lire
Esistono diverse monete Buono da 2 Lire, che riportano anni di conio dal 1923 al 1935. Quelle coniate in meno esemplari e che ad oggi sono molto pagate dai collezionisti, sono quelle coniate dal 1927 al 1935.
Una moneta del 1927 in Fior di Conio e classificata come R2, oggi ha un valore che può raggiungere anche 4.000 euro. Per una moneta del 1928, invece, un collezionista è disposto a pagare fino a 1.800 euro.
Naturalmente, questi valori sono indicati per una moneta in Fior di Conio, cioè un esemplare che non presenta il minimo graffio o segno d’usura.
Se siete in possesso di un Buono da 2 Lire, il consiglio è comunque quello di farlo valutare da un esperto, perché potreste guadagnare un bel gruzzoletto!