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Pensioni più alte con meno tasse, ecco chi godrà della riforma dell’IRPEF

Sulle pensioni a gennaio molti pensionati hanno ricevuto gli aumenti derivanti come sempre dall’indicizzazione degli assegni al tasso di inflazione. Ma già ad ottobre 2022 avevano ricevuto un anticipo di questa perequazione. Ma non basta, perché presto per i pensionati, i ratei di pensione potrebbero essere più alti. E stavolta l’inflazione non centra nulla. sono le tasse che finiranno con il determinare un aumento per determinati pensionati. Perché cambieranno le regole di imposizione fiscale. Ma come sempre in questi casi, per pensionati che avranno pensioni più alte, ce ne sono altri che le avranno più basse.

Le aliquote IRPEF, gli scaglioni e cosa cambia con le novità

La riforma dell’IRPEF finirà con l’incidere in positivo sui ratei di molti pensionati italiani. Passando da 4 a 3 scaglioni, l’accorpamento del secondo e terzo scaglione in uno solo, con applicazione di una aliquota intermedia rispetta alle due odierne produrrà questi effetti per alcuni pensionati. Come è noto l’IRPEF si paga su qualsiasi reddito che un contribuente produce. Anche sui redditi da pensione. Significa che mese per mese la pensione percepita è al netto dell’IRPEF dovuta. E il meccanismo è a scaglioni. Più basso il proprio redito meno alta è l’aliquota IRPEF. L’aliquota progressiva significa che solo la parte di reddito eccedente lo scaglione precedente è assoggettato all’aliquota più alta.

Le aliquote IRPEF che verranno anche sulle pensioni

Gli attuali scaglioni IRPEF sono basati su 4 distinte fasce reddituali, ognuna con una aliquota diversa. Infatti:

  • fino a 15.000 euro di reddito il 23%;
  • tra 15.001 e 28.000 euro di reddito il 25%
  • tra 28.001 e 50.000 euro di reddito il 35%
  • sopra i 50.000 euro il 43%.

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Probabilmente la seconda e terza fascia prima citata diventerà una unica fascia. E i nuovi scaglioni saranno:

  • fino a 15.000 euro di reddito il 23%;
  • tra 15.001 a 50.000 euro di reddito il 27%;
  • sopra i 50.000 euro il 43%.

Come evidenza vuole, un pensionato con un reddito di 40.000 euro, godrà di un netto vantaggio perché pagherà una aliquota di due punti maggiore solo sulla parte di reddito tra 15.0001 e 28.000 euro (dal 25 al 27%), per poi pagare nettamente di meno da 28.000 a 40.000 euro (dal 35 al 27%). Naturalmente è evidente che i pensionati con redditi fino ai 28.000 euro che prima pagavano il 25% di IRPEF adesso pagheranno il 27%. Ma su questo si ragiona di una salvaguardia, che magari con particolari detrazioni fruibili, possa andare a detonare questo pericolo di extra tassazione.