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Tasse sulla casa - i pagamenti

Tasse sulla casa, le modifiche del 2023

Le tasse sulla casa sono quelle più odiate dagli italiani, ecco quali sono e tutte le modifiche previste per il 2023.

Tasse sulla casa, come cambia l’Imu

L’IMU è l’imposta municipale propria che pagano i proprietari di immobili. E’ un tributo istituito dal Governo Monti nella manovra Salva-Italia del 2011. Si paga a livello comunale sul possesso dei beni immobiliari, dalle case ai garage, dai depositi alle botteghe occorre pagare questa tassa. Ad oggi l’Imu non si paga solo sulla prima casa.

Mentre andiamo alle modifiche. La legge di bilancio 2023 ha stabilito che il Comune deve deliberare le proprie aliquote di calcolo dell’imposta e pubblicarle entro il 14 ottobre sul Portale del Federalismo fiscale. Se il comune non lo fa, il calcolo del pagamento dovrà avvenire considerando le aliquote minime stabilite dalla legge.

Le altre novità che riguardano l’Imu

Tasse sulla casa, un normale appartamento

Sempre per quanto riguarda l’Imu e le tasse sulla casa, ci sono novità in merito al pagamento, nel caso in cui la casa è occupata abusivamente. Infatti la legge ha stabilito che se una casa è occupata da chiunque, senza averne titolo, il proprietario è esente dal pagamento Imu 2023. Ma solo se è stata presentata denuncia all’autorità giudiziaria per occupazione abusiva.

Inoltre non pagano l’Imu i proprietari di immobili che si trovano nei territori colpiti dal terremoto del 2012 (Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna) e del 2016 come Umbria, Lazio, Abruzzo e Marche.

Cosa succedere in merito alla Tari?

Sempre sulle tasse sulla casa c’è la Tari. La tassa sui rifiuti è la tassa relativa alla gestione dei rifiuti in Italia, destinata a finanziare i costi del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti, a carico dell’utilizzatore. Inoltre l’imposta deve essere pagata da tutti coloro che occupano immobili che producono rifiuti. Infine l’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente, ha previsto un piano straordinario per il pagamento a rate dell’imposta con rate di importo minimo pari a 100 euro e se le rate superano del 30% il valore medio degli ultimi due anni.

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