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Decreto Ristori: cosa cambia per bonus baby sitter e congedi

Il decreto Ristori dopo una riunione fiume del Consiglio dei Ministri è stato parzialmente rivisitato a tal punto che adesso si parla di decreto Ristori Bis.

Il contenitore di misure di aiuto per l’emergenza economica derivante dal Covid è il quarto decreto emergenziale del governo. Anche questa volta sono numerose le misure introdotte. Per esempio i nuovi contributi a fondo perduto per le Partite Iva o come la proroga di due mesi del reddito di emergenza.

Ma tra i tanti provvedimenti ci sono pure il bonus baby sitter e il congedo parentale. Si tratta di misure nate in aiuto a famiglie con figli, che magari hanno i genitori lavoratori e che devono far fronte alla chiusura delle scuole e ai figli a casa.

Bonus baby sitter decreto Ristori, cosa cambia?

Il decreto Ristori Bis interviene pure per quelle famiglie che sono state colpite da vicino dalla chiusura delle scuole. I bambini a casa, soprattutto se piccoli, generano il problema nelle famiglie in cui magari, entrambi i genitori lavorano.

Un problema di non poco conto se si considera che sono stati molto utilizzati i provvedimenti di congedo o di bonus per i servizi baby sitting adottati nei precedenti decreti.

Il nuovo decreto Ristori quindi ha guardato con attenzione alla chiusura delle attività didattiche in presenza sopraggiunte dopo il varo dell’ultimo Dpcm di Conte, quello del 3 novembre scorso.

Il decreto Ristori quindi ripropone due strumenti a sostegno di quelle famiglie con questa tipologia di problematica, soprattutto nelle zone rosse e arancione, quelle i cui la situazione dei contagi è più pericolosa, numeri alla mano.

 Il decreto ha previsto fin dalla bozza, interventi anche sul bonus baby sitter. All’articolo 14 della bozza del decreto Ristori infatti c’è il “bonus baby-sitting regioni zone rosse in caso di chiusura delle scuole secondarie di primo grado e centri assistenziali per ragazzi disabili”.

Cosa prevede l’articolo 14 del decreto Ristori bis

Nello specifico il testo recita che “i genitori lavoratori iscritti alla Gestione separata , alle gestioni speciali dell’Ago, e non iscritti ad altre forme previdenziali obbligatorie, hanno diritto  al bonus baby sitter per un massimo di mille euro da utilizzare nel periodo di sospensione dell’attività didattica in presenza”.

Questo come detto, nelle aree del Paese, definite rosse nelle quali è stata disposta la chiusura delle scuole.

Come nei decreti precedenti, come il Cura Italia e il Rilancio, il bonus viene erogato dall’Inps attraverso il Libretto famiglia. La condizione “sine qua non” resta sempre l’impossibilità del genitore di lavorare da casa, con lo smart working.

Questa è la grande novità di quanto stabilito dal decreto Ristori, perché nei precedenti decreti Cura Italia e Rilancio, il bonus non era negato a chi era in smart working. Resta anche l’altra condizionalità riguardante il fatto che per poter rientrare nel bonus, nessuno dei due genitori deve essere fruitore di nessuna altra misura relativa al Covid.

Congedi parentali retribuiti, ma come?

Ripartono anche i congedi parentali retribuiti  al 50% della retribuzione con riconoscimento di della correlativa contribuzione figurativa. Il congedo parentale, è quello che anche nei precedenti decreti è stato ribattezzato congedo “covid-19 straordinario”.

Per quanto concerne il decreto Ristori, spetta alle famiglie delle zone rosse con i proprio figli in didattica a distanza (anche delle scuole medie). 

Anche per il congedo straordinario, questa misura è alternativa allo smart working, nel senso che se un genitore ha accesso al lavoro agile e quindi sta a casa, non può sfruttare il benefit.