CCSNews
reddito-cittadinanza

Reddito di cittadinanza: per alcuni si protrae fino a fine anno

Reddito di cittadinanza ai titoli di coda tra tagli e limitazioni soprattutto per le famiglie con soggetti attivabili all’interno.

La principale misura di contrasto alla povertà introdotta in Italia è senza dubbio il reddito di cittadinanza. Purtroppo però la misura è arrivata al suo ultimo anno di funzionamento. Come previsto dall’ultima legge di Bilancio nel 2023 quindi chi prende il reddito di cittadinanza al massimo arriverà al 31 dicembre prossimo come ultimo mese di fruizione. Va detto però che la misura è stata divisa in due platee di riferimento come famiglie di potenziali beneficiari. Perché la durata della misura non è uguale per tutti proprio alla luce di questa variazione. Sul reddito di cittadinanza quindi, occorrono i chiarimenti.

Da un lato le fragilità, dall’altro gli occupabili

reddito di cittadinanza

Prima ha fissato la data di cessazione totale per la misura, poi ha stabilito una netta riduzione di platea dei potenziali beneficiari della stessa misura. Sono i due punti di intervento del governo Meloni sul reddito di cittadinanza. Il governo ha deciso per il cambiamento del sussidio contro la povertà.

Perché da un lato sono stati messi coloro che hanno fragilità nel nucleo familiare. Cioè famiglie che al loro interno hanno situazioni particolari con minori, invalidi o anziani over 60. Fragilità che non consentono agli altri componenti il nucleo familiare, di essere considerati attivabili al lavoro. Dall’altro lato famiglie composte solo da soggetti tra i 18 e 59 anni di età.

Più adempimenti per gli attivabili al lavoro nel reddito di cittadinanza

Per la prima fascia, quella delle fragilità, la durata del sussidio arriverà a dicembre. Per loro nulla cambia anche dal punto di vista degli adempimenti. Per gli altri invece, solo 7 i mesi di durata del sussidio. Molto ridotta quindi la durata del sussidio per chi ha una età tra i 18 ed i 59 anni e non ha nessuna fragilità in famiglia. Inoltre per loro scattano anche gli adempimenti aggiuntivi anti decadenza che il governo ha introdotto. Infatti dovranno partecipare ai corsi formativi e di riqualificazione che saranno avviati dai Centri per l’Impiego. L’assenza ai corsi o la mancata accettazione alla partecipazione, può produrre la decadenza dal beneficio anche prima dei 7 mesi. Lo stesso che accadrebbe in caso di rifiuto di una offerta di lavoro congrua, o nel caso di rifiuto di una convocazione per lavori di pubblica utilità dal proprio Comune. Il rischio di perdere il reddito di cittadinanza quindi diventa più elevato.