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Riforma delle pensioni per insegnanti e personale Ata, come dovrebbe essere

La riforma delle pensioni di cui da tempo si parla, interesserebbe qualsiasi categoria lavorativa, senza distinzioni, se si escludono eventuali scivoli per alcune tipologie di attività considerate piuttosto logoranti. Il sistema va riformato profondamente, questo è quello che tutti sostengono e le proposte di riforma arrivano da più parti.

Qualcosa andrebbe fatto anche nella scuola, questo il pensiero di Marcello Pacifico, che è il Presidente di una delle sigle sindacali più importanti del comparto scuola e degli insegnanti, l’Anief (Associazione nazionale insegnanti e formatori).

Cosa chiede l’Anief

La riforma delle pensioni deve avere al suo interno qualcosa che riguardi da vicino la scuola, quindi sia il personale docente che il personale Ata. Questo è ciò che ha detto il Presidente dell’Anief, Marcello Pacifico in una sua recente intervista dove ha affrontato anche il grande nodo della didattica a distanza e del riconoscimento dei diritti dei lavoratori durante queste ore di lezione a distanza cui ormai tutti si stanno abituando tra insegnanti, studenti e famiglie.

Lavoro scuola e sindrome burnout

Per Pacifico occorre tutelare i lavoratori del comparto, che svolgono attività piuttosto pesanti e spesso sottovalutate anche nelle conseguenze che possono avere sui lavoratori stessi. Bosogna riconoscere ai lavoratori del comparto la possibilità che sopraggiunga in molti di loro la sindrome da burnout, cioè la condizione di stress costante e pesante che porta anche all’esaurimento nervoso.

Lavoro scuola e pensioni, riforma mirata per il comparto

“Rivedere il sistema delle pensioni e aprire delle finestre che permettano al personale docente di poter andare prima in pensione“, questo ciò che Pacifico ha sottolineato per quanto concerne l’intervento proposto in tema previdenziale. Per Pacifico sono diversi i punti da toccare:

  • Rivedere i profili professionali per il personale Ata;
  • Riconoscere il ruolo della vice dirigenza per il personale docente;
  • Riconoscere la parità di trattamento tra il personale di ruolo e quello precario;
  • Predisporre risorse aggiuntive per il rinnovo dei contratti dei dipendenti pubblici.

In materia rinnovo del contratto dei lavoratori della scuola, il Presidente Pacifico sembra avere le idee chiarissime.

“Noi riteniamo che rispetto ai 100 euro già previsti almeno nelle more debbono essere messi almeno altri 80 euro per recuperare l’inflazione cresciuta negli ultimi 10 anni”, questo ciò che il Presidente Anief chiede al governo.

Scuola e pensioni, il problema del calendario scolastico

Pacifico poi, parla anche di un altro aspetto del mondo delle pensioni relative al personale della scuola, cioè le finestre di uscita. Nella scuola, come si sa, il calendario scolastico è quello da prendere inconsiderazione quando si accede alle pensioni. Non il calendario normale, ma quello che coincide con l’inizio di ogni anno scolastico. In pratica, nella scuola le finestre di uscita sono ridotte ad una unica data, quella di avvio dell’anno scolastico del primo settembre.

Per questo Pacifico chiede di prevedere  nuove finestre di uscita, in modo tale che ai lavoratori del comparto non vengano fissate due sole date da tenere in considerazione, cioè la già citata  1° settembre  per le uscite dal lavoro e il 31 agosto per le domande di cessazione dal servizio.