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Pensioni più alte

Cosa succederà nel 2024 alle pensioni? ecco i margini del Governo

E così il 2023 entrerà con alcune nuove misure pensionistiche e la conferma di tante altre. Ma una riforma delle pensioni non è stata varata dal Governo. Il motivo è semplice e dipende dal fatto che i tempi non erano maturi abbastanza. A tal punto che il cronoprogramma è già stato stilato, con il2024 che guarderà oltre. Ecco cosa potrebbe accadere alle pensioni nel 2024.

Quota 41 per tutti

Il primo snodo cruciale potrebbe essere quello di andare in porto con una misura di cui da troppi anni si parla senza che mai venga definitivamente prodotta. Il punto cardine è la quota 41 per tutti. Una misura che consentirebbe a tutti di andare in pensione una volta raggiunta quella età contributiva senza altri limiti di età. Che il 2024 sia l’anno buono per trovare i natali alla misura che Lega e sindacati da anni propongono?

La pensione in due quote di Pasquale Tridico

E se tornasse in auge la misura proposta da tempo dal numero uno dell’INPS Pasquale Tridico? Parliamo di quella misura che secondo il Presidente dell’INPS doveva consentire uscite a 63 anni per tutti con almeno 20 anni di contributi. Ma a condizione che il beneficiario accettasse una pensione più bassa per tutti gli anni di anticipo. In pratica, per gli anni tra i 63 ed i 67, la pensione ai beneficiari doveva essere calcolata solo con ilsistema contributivo. Solo dopo, a 67 anni la pensione verrebbe ricalcolata intera, cioè con l’aggiunta degli anni retributivi.

La pensione flessibile con tagli lineari

Un’altra via sarebbe la pensione a 62 o 63 anni a partire dai 20 anni di contributi, ma con taglio lineare di assegno. Significa taglio del 2/3% della pensione per ogni anno di anticipo. Quindi, uscire a 62 anni significa perdere fino al 15% di pensione, uscire a 63 anni il 12% e così via. Alternativa al taglio lineare, il ricalcolo contributivo della prestazione. Anche in questo caso penalizzante perché il sistema retributivo è notoriamente più vantaggioso.