CCSNews
Bonus pubblicità

Bonus pubblicità 2020: chiarimenti sull’incrementalità

Tra le varie delucidazioni delle FAQ sul credito d’imposta, pubblicate l’8 settembre 2020, il dipartimento per l’informazione e l’Editoria della Presidenza del Consiglio dei Ministri ribadisce l’eliminazione del requisito dell’incrementalità degli investimenti riguardo al bonus pubblicità. Esso è calcolato unicamente nella misura del 50% dell’intero valore, solo per quest’anno. Hanno diritto all’incentivo pure i soggetti che:

  • hanno stanziato risorse ridotte rispetto a quelle del 2019;
  • non hanno effettuato investimenti nel 2019;
  • hanno iniziato la loro attività nel 2020. 

Bonus pubblicità: le tempistiche

I decreti Cura Italia e Rilancio delineano inoltre una nuova finestra temporale di prenotazione del bonus pubblicità, dal 1° al 30 settembre 2020. Restano valide le domande avanzate fino al 31 marzo del quale è richiesta l’agevolazione.

Dunque, è eliminato il presupposto dell’aumento minimo dell’1% dell’investimento rispetto al 2019. Le autorità puntualizzano poi che, limitatamente al 2020, “nella comunicazione per l’accesso” va indicato solo l’importo dell’investimento previsto nell’anno agevolato (già effettuato e/o da effettuare) e non anche quello compiuto nel 2019. 

Gli aggiornamenti stabiliscono che:

  • la percentuale dell’investimento, riconoscibile in quanto credito d’imposta, è fissata nella misura unica del 50 per cento;
  • la base di calcolo del bonus pubblicità non è più identificata con il valore incrementale dell’investimento nel 2020 rispetto a quello del 2019 ma con l’intero valore dell’esborso pattuito nel 2020.  

Stanziati 85 milioni di euro

Le risorse stanziate per il 2020, qualora si rivelino insufficienti rispetto alle richieste, saranno ripartite in maniera proporzionale tra i beneficiari. Nello specifico il tesoretto è passato col decreto Agosto da 60 a 85 milioni di euro. Di questi:

  • 50 milioni di euro sono riservati agli investimenti pubblicitari erogati ai giornali quotidiani e periodici, anche online;
  • 35 milioni alle emittenti tv e radiofoniche locali e nazionali, analogiche o digitali, non partecipate dallo Stato (un’ulteriore novità per ora relativa esclusivamente al 2020).