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Taglio parlamentari

Taglio parlamentari: stipendi e pensioni nel mirino

Alla fine l’ha spuntata il “sì”. Sette italiani su dieci hanno votato per il taglio parlamentari, che, tra deputati e senatori, passeranno da un totale di 945 a 600 dalla prossima legislatura. Un colpo importante quello messo a segno nei confronti della casta, la quale, durante i vari mandati, ha goduto di enormi (e ormai insostenibili) privilegi. Promotore della riforma costituzionale insieme all’intero Movimento 5 Stelle, Luigi Di Maio ha sottolineato come ci sia da fare ancora parecchio, ma di aver imboccato la direzione giusta. 

Taglio parlamentari: privilegi insostenibili

Il secondo obiettivo concernerà il taglio agli stipendi degli onorevoli. E, di conseguenza, pure alle pensioni. Del resto, è inconcepibile che siano i più pagati al mondo, quando il nostro Paese non versa propriamente nelle migliori condizioni economiche. Lo “stipendio” medio di un parlamentare italiano arriva a 17 mila euro al mese, comprendendo diarie, rimborsi e benefit. Un primato assoluto pure nei confronti delle ricche Germania e Stati Uniti. 

Senza porre in secondo piano le pensioni. Con appena cinque anni di servizio ci si assicura una rendita di 1.500 euro mensili a 65 anni, tanto quanto i ceti sociali più deboli dopo aver sgobbato una vita intera. 

La missione del Movimento 5 Stelle

Dunque, messo a segno il taglio parlamentari, ora Di Maio, ministro degli Esteri, mette nel mirino la riduzione dei compensi. Non occorre granché – ha spiegato in un’intervista -, basta una delibera dell’Ufficio di presidenza, non serve una legge.

Secondo quanto afferma la ministra della Pubblica Amministrazione, Fabiana Dadone, sono ora necessarie le modifiche ai regolamenti parlamentari, il voto ai 18enni per il Senato, la razionalizzazione degli stipendi dei parlamentari e, soprattutto, una legge elettorale, che rispetti davvero la rappresentanza. Il proposito è di risparmiare altri 600 milioni di euro dalle spese di Senato e Camera. Affinché ciò sia possibile saranno ridotte le indennità e le diarie.