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Prezzi della frutta schizzati su dell’8%

Prezzi della frutta schizzati su dell’8%, anche se c’è deflazione. Banane, mele, pere e quant’altro, in controtendenza alla deflazione. Lo dice un report Coldiretti basato sui dati Istat a giugno che evidenziano l’andamento negativo dell’inflazione su base annua.

A pesare sui prezzi della frutta nelle campagne è stato il clima impazzito con il moltiplicarsi di eventi estremi con gelo, grandine, nubifragi, siccità e caldo torrido: compromesse le fioriture e le produzioni. Il risultato è la perdita a livello nazionale di più un frutto su tre con il crollo dei raccolti. Danni anche per verdure e ortaggi con la perdita del lavoro di un intero anno in molte aziende agricole.

Una situazione drammatica per i produttori italiani di ortofrutta. Dove al danno si aggiunge la beffa di compensi al di sotto dei costi di produzioni per la gran parte degli ortaggi. Coldiretti inviata a comprare italiano, a guardare bene le etichette, a stare alla larga dagli inganni: va detto che per il consumatore non è facile individuare al volo la frutta davvero nostrana. In più, ci sono le frodi vere e proprie, con etichette fasulle: si va oltre. Servono sensibilizzazione e controlli in tutta Italia, con educazione alla frutta sin dai primi anni di scuola: si combatta il fast food a favore della sana alimentazione italiana.

Per restare in tema di prezzi della frutta, parte in anticipo la raccolta delle mele in Italia con una produzione in calo (-1%) rispetto allo scorso anno. Per un totale che supera 2 miliardi di chili nel 2020. Parliamo del frutto più consumato nel nostro Paese. Secondo la Coldiretti, serve subito una radicale semplificazione del voucher agricolo per ridurre la burocrazia. E consentire anche a percettori di ammortizzatori sociali, studenti e pensionati italiani lo svolgimento dei lavori nelle campagne. In un momento in cui tanti sono in cassa integrazione e le fasce più deboli della popolazione sono in difficoltà.