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TikTok: braccio di ferro Usa-Cina

TikTok: braccio di ferro Usa-Cina. La Cina minaccia il blocco di Apple e Trump ci ripensa: il divieto per TikTok  slitta al 27 settembre. Sì al patto con Oracle. Trump era indeciso sulla proposta di accordo di Oracle-Walmart per entrare nel capitale della popolare app cinese. La Cina allora ha pressato The Donald: Apple e altre grandi aziende americane rischiano di essere vietate in Cina, se il tycoon non si convince. Morale: Trump ci ripensa e benedice la proposta di accordo di Oracle-Walmart per entrare nel capitale della popolare app cinese. Finita nel mirino della Casa Bianca, come riporta il Sole.

La nuova policy della Cina entrata in vigore sabato 19 settembre contro le aziende americane prevede il divieto all’import e all’export. E il blocco degli investimenti, più restrizioni nei permessi di residenza e nei visti per gli executive delle corporation Usa presenti nell’elenco. La prima lista delle società bandite, che sarebbero una quindicina, è pronta. Ma non è stata volutamente diffusa dalle autorità cinesi: 

TikTok non potrà essere più scaricata a nuovi utenti ma continuerà a funzionare fino al 12 novembre per i cento milioni di utenti attivi americani. Una newco con la cordata americana Oracle-Walmart che dovrebbe entrare in TikTok con una partecipazione del 20% del capitale: secondo la proposta presentata alla Casa Bianca. Con la prospettiva finale di una quotazione della nuova società a Wall Street entro 12 mesi.

TikTok e la parent company ByteDance hanno presentato un ricorso a un tribunale federale di Washington contro l’amministrazione americana chiedendo al giudice di bloccare la decisione dello stop della app negli store digitali in ragione della violazione dei diritti di espressione garantiti dal Primo Emendamento della Costituzione e per la distruzione irreversibile del business americano.

Il divieto cinese alle aziende made in Usa potrebbe essere davvero pesante. Apple lo scorso anno ha venduto 44 miliardi di dollari di prodotti di elettronica di consumo sul mercato cinese, che vale un quinto del suo giro di affari globale. In Cina inoltre la casa della mela morsicata produce gran parte dei suoi apparati elettronici. Lo stop ad Apple creerebbe conseguenze pesanti a tutta la supply chain danneggiando anche centinaia di migliaia di lavoratori cinesi impegnati negli stabilimenti dei fornitori e dei subfornitori di Apple.