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Tunnel sotto lo Stretto di Messina: il ministero analizza

Il premier Conte vuole il tunnel di Messina, non il Ponte sullo Stretto. E allora il ministero dei Trasporti ha ricevuto l’assist. Sta effettuando un’analisi tecnica di una proposta progettuale sul tunnel fra la Calabria e la Sicilia. Sopra, a spremere le meningi, c’è la struttura tecnica di missione del dicastero. Target: un miracolo di ingegneria, una struttura leggera ed ecosostenibile. Anche in chiave rilancio post Covid, aggiungiamo.

Quale progetto del tunnel sotto lo Stretto di Messina? A metà giugno 2017, l’ingegnere Giovanni Saccà indicò come l’ipotesi del ponte non fosse la principale tra quelle da considerare per l’attraversamento dello Stretto di Messina. Come scrisse nel 1870 l’ingegnere Alberto Carlo Navone: fu lui  pensare a un tunnel sottomarino da realizzarsi tra Villa San Giovanni e Ganzirri.  

Dove? C’è una zona poco profonda che indica una continuità montuosa tra l’Aspromonte in Calabria e i Peloritani in Sicilia, spiega l’AGI. Alla profondità di soli 170 metri questa fascia continua di terreno è larga più di 2 km: ok per tunnel subalvei (Tunnel Boring Machine). Eppoi esiste lla galleria Gioia Tauro-Villa San Giovanni: si tratta di allungarla per 4 km. In 5 anni, con un esborso di 1,5 miliardi di euro, a cui bisognerà aggiungere il costo di tutte le opere accessorie che dovranno essere realizzate sia in Calabria sia in Sicilia. Con una consistente riduzione degli espropri, un minore impatto ambientale rispetto al ponte a campata unica di 3.300 metri, minori costi di gestione e manutenzione e di manutenzione ordinaria e straordinaria. E inferiore dipendenza da condizioni meteorologiche    

Qualcuno storce la bocca (vedi video). E per gli architetti? È assolutamente necessaria una infrastruttura di collegamento con la Sicilia, che sia un ponte o un tunnel sottomarino. Sarebbe di grandissima importanza per lo sviluppo del Sud, per far arrivare l’Alta velocità ferroviaria.