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Soldi assegno unico da restituire inps

Assegno unico da restituire all’INPS, ecco i penalizzati

Arriva la comunicazione Inps per la restituzione intera o parziale.

L’assegno unico è stato riconfermato anche per il 2023. Tuttavia sembra che l’Inps abbia comunicato che prima dell’erogazione dei nuovi assegni vuole procedere a dei controlli mirati. L’ente infatti sembra essere intenzionato a rivolere tutti gli assegni erogati da marzo 2022 a dicembre 2022 a coloro che non hanno diritto.

L’Inps dovrebbe appunto inviare una comunicazione ai percettori non aventi diritto, indicando la somma da restituire che può essere per intero oppure una sola parte. In ogni caso non si esclude la possibilità della rateizzazione per la restituzione, soprattutto nel caso di grandi somme.

Assegno unico da restituire, chi rientra nei controlli?

Assegno unico famiglie

Sono a rischio restituzione tutti coloro che hanno ricevuto l’assegno unico in tutto il 2022. Ma che hanno un ISEE 2022 recante difformità o omissioni e non hanno provveduto alla regolarizzazione entro il 31 dicembre 2022.

I casi più comuni posssono essere così riassunti:

  • indicazione errata dei valori Isee e del numero dei componenti il nucleo familiare;
  • famiglie che non hanno indicato in modo corretto il numero dei figli sia maggiorenni che minorenni;
  • chiunque abbia fatto false dichiarazioni per l’ottenimento del sussidio;
  • cittadini stranieri che non hanno indicato tutti i documenti richiesti.

La cifra da restituire varia di caso in caso.  Tuttavia la regola prevede che su ogni mensilità viene mantenuta solamente la quota di assegno unico che sarebbe spettata nel caso di domanda presentata senza Isee, quindi il minimo previsto dalla legge

Nessun rinnovo per chi è in regola

Per chi invece è in regola non è prevista nessuna nuova domanda. Infatti dal primo marzo 2023 coloro che nel corso del periodo gennaio 2022- febbraio 2023 abbiano presentato una domanda per l’assegno unico e universale per figli a carico, accolta e in corso di validità, beneficeranno dell’erogazione d’ufficio della prestazione da parte dell’Inps, senza dover presentare una nuova domanda. Resta invece obbligatorio fare l’Isee per usufruire dell’importo completo.