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bigliettino bonus nella tasca della giacca

Bonus 3000 euro, ultimi giorni utili: ecco a chi tocca

Il bonus 3000 euro é un un contributo concesso per il pagamento delle utenze domestiche; quindi, serve per pagare le bollette di acqua, luce e gas degli immobili ad uso abitativo, alle case singole e condomini.

Questo bonus valeva per l’anno 2022 ma può essere erogato entro il 12 gennaio 2023, dunque si tratta degli ultimi giorni di erogazione. Viene riconosciuto facoltativamente insieme alla retribuzione, in risposta agli aumenti di luce e gas e all’emergenza idrica. È un cosiddetto fringe benefit, ovvero una forma di retribuzione non in denaro che non è né tassabile né sottoposta a contribuzione.

A chi spetta il bonus 3000 euro?

Il bonus 3.000 euro non è per i dipendenti pubblici (per i quali non è previsto mai il fringe benefit), ma spetta ai lavoratori dipendenti privati, compresi i percettori di reddito da lavoro assimilato e da lavoro dipendente.

Ricapitolando, il bonus spetta a:

  • Collaboratori tipo CO.CO.CO.
  • Amministratori.
  • Lavoratori autonomi occasionali.
  • Altri soggetti percettori di redditi di lavoro assimilato, come per esempio i tirocinanti.

Per questo bonus non esiste alcuna soglia di reddito, nè Isee e questo permette davvero a tutti di poterlo richiedere. Ma quali utenze possono rientrare nel bonus 3000 euro?

Sono tutte quelle utenze che riguardano immobili a uso abitativo del dipendente, del coniuge o dei suoi familiari. L’importante è che essi sostengano le spese dell’abitazione a prescindere che abbiano o meno la residenza o il domicilio. Sono inoltre comprese le utenze per uso domestico:

  • Intestate al condominio, nella quota spettante al singolo condominio;
  • Intestate al proprietario dell’immobile in affitto, se dal contratto risulta che pur essendo intestate al locatore è il locatario a doverle pagare.

Va sottolineato che il lavoratore del settore privato che come abbiamo detto può ricevere tale bonus, non deve presentare alcuna domanda. Il bonus 3000 euro viene ricevuto in busta paga ed è proprio l’azienda che decide se e quanto erogare.