CCSNews
Btp

BTp, buoni guadagni in poco tempo! I tre titoli da avere

In prossimità del board della Banca Centrale Europea fissato per questo giovedì, i BTp avevano segnalato alcuni cali e – così come lo spread – i loro rendimenti erano risaliti. Le esternazioni in conferenza stampa del governatore Christine Lagarde hanno riportato un po’ di quiete, pur restando le preoccupazioni per gli effetti sull’economia dei lockdown nuovamente disposti dai Governi contro l’emergenza sanitaria.

A prescindere da quali saranno gli effettivi sviluppi, Francoforte garantirà il proprio appoggio e già a dicembre potrebbe rafforzare gli stimoli monetari. Ormai, grazie a tale impegno senza indugi dell’Istituto, persino i BTp si mostrano un po’ assets sicuri e godono del clima incerto dominante i mercati, che spinge gli investitori a un’avversione maggiore al rischio.  

BTp: i titoli collocati dal Tesoro italiano

In tempi recenti, il Tesoro italiano ha collocato diversi nuovi bond sulle scadenze “benchmark”. Tra questi il BTp febbraio 2026 e cedola 0,50%, sostanzialmente il quinquennale di attuale riferimento. Emesso a una quotazione di 99,60 centesimi, il 30 ottobre sul MoT di Borsa Italiana – si legge su InvestireOggi – veniva scambiato a 101,61 e lo scorso mese ha toccato un massimo di 101,90. In appena due mesi (era sbarcato sul mercato a fine agosto) ha guadagnato il così il 2% tondo. Veniva emesso a un rendimento superiore allo 0,50% e questo venerdì offriva lo 0,19%. 

Verso la fine di settembre è toccato al nuovo decennale con BTp aprile 2031 e cedola 0,90%. L’emissione esitava un prezzo leggermente sopra la pari (100,13), mentre venerdì il titolo era valutato 101,56, registrando un incremento dell’1,4 per cento e assicurando un rendimento dello 0,74%. Il picco raggiunto in queste settimane è stato pari a 102,23. Anche qui, siamo in presenza di un guadagno tangibile in un arco temporale ristretto. 

Infine, settimana scorsa è giunto il momento della scadenza trentennale. Il BTp è stato immesso con data di rimborso 1° settembre 2051 e cedola 1,70% a un prezzo di 98,686 centesimi, salito venerdì a 102,10, pur in calo da 102,36 di martedì scorso. Ad ogni modo, in appena 7 giorni il guadagno netto è stato del 3,50%, mentre il rendimento è intanto sceso a 1,60%. 

Situazione da monitorare

Chi ha acquistato all’asta questi titoli si è potuto togliere qualche soddisfazione, puntando su assets di fatto sicuri e senza pretese. E forse non è ancora finita. Il debito pubblico italiano resta relativamente rischioso, tant’è che nell’Eurozona rende al top insieme a quello greco. La situazione è insomma meritevole di essere monitorata.