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BTp Futura, ecco quali saranno le cedole

Il Tesoro ha annunciato il secondo BTp Futura (ISIN IT0005425753), in collocamento, salvo chiusura anticipata, da lunedì 9 novembre a venerdì 13 novembre. La struttura dei tassi sarà la seguente:

  • 0,35% per i primi 3 anni;
  • 0,60% tra il 4° e il 6° anno (compresi);
  • 1% per il 7° e 8° anno.

Btp Futura 2022: cedola media dello 0,61%

Costituita da tre cedole, quella media che l’obbligazionista incasserà possedendo il bond fino alla scadenza risulta, dunque, di quasi lo 0,61 per cento. Sebbene la prima cedola triennale sia piuttosto bassa, in un’ottica da cassettini il rendimento sarà superiore rispetto a quanto ottenuto acquistando oggi il bond ordinario di pari durata. Difatti, esaminando il rendimento del Buono del Tesoro poliennale ordinario con cedola unica fissa a 8 anni, ci rendiamo conto che esso offre un rendimento lievemente inferiore allo 0,40 per cento. 

Al termine del collocamento, il Tesoro avrà modo di variare esclusivamente in aumento l’entità della seconda e della terza cedola. La prima rimarrà immutata. Tuttavia, il rendimento per chi conserverà il titolo in portafoglio fino all’ultimo giorno sarà superiore, poiché gli sarà elargito un premio fedeltà compreso tra un minimo dell’1% e un massimo del 3% dell’investimento, purché l’acquisto del bond sia avvenuto in fase di collocamento. L’obbligazionista avrà dunque modo di puntare su un rendimento extra sicuro dello 0,125% su base annua e fino a un massimo dello 0,375%. 

La logica speculativa non conviene

La cedola media ponderata del BTp Futura si mostra piuttosto conveniente. Se il titolo lo si volesse acquistare in una logica speculativa, cioè per rivenderlo a un prezzo maggiore dopo un certo periodo, è, però, corretto ricordare che il BTp Futura luglio 2030 offre un rendimento a premio di circa un terzo di punto percentuale in confronto al bond ordinario di pari durata.

Dunque, il mercato non sarebbe granché propenso a questa tipologia di emissioni e potrebbe riservare un’accoglienza negativa. Il Tesoro ha, infatti, fissato immediatamente il rendimento a premio di più di 20 punti base rapportato al “benchmark”.