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Cassa integrazione universale per 3 milioni di persone?

L’huffingtonpost.it riporta che il Governo pensa alla Cassa integrazione universale. Una forma di sostegno generalizzata e senza paletti. Per tutti. Una commissione di esperti starebbe portando avanti al ministero del Lavoro per mettere nero su bianco la riforma della cassa integrazione. La nuova cassa integrazione sarà per 3 milioni di lavoratori oggi esclusi. Un ammortizzatore universale: un’assicurazione pagata dalle aziende e dai lavoratori in base al rischio di ridurre o sospendere l’attività lavorativa. 

La nuova Cassa integrazione universale non sarà unica, ma avrà aliquote differenziate in base ai profili di rischio. Il Governo starebbe puntando la leva delle politiche sul lavoro, e quindi della spesa pubblica, ancora una volta verso una misura omnibus e di sostegno. Tipo Reddito di cittadinanza. Infatti, arriverebbe pure un sostegno strutturale anche per i lavoratori autonomi. L’idea è quella di un bonus per quando non si lavora.  La Cassa integrazione universale potrebbe viaggiare in autonomia rispetto all’esito della partita della redistribuzione dei risparmio.

E per i ritardi della Cassa normale? C’è chi ancora non ha visto un euro. La paura è che questi soldi non arrivino per Cassa universale. Il Covid ha fatto esplodere questo vulnus e la mancanza di fluidità tra il canale delle Regioni e quello dell’Inps. Migliaia di domande sono arrivate con ritardi anche di settimane al cervellone dell’Istituto di previdenza. E questo intoppo ha rallentato tutto il meccanismo. L’idea del Governo è portare la cassa integrazione sotto l’egida del ministero del Lavoro e dell’Inps. Stop alle Regioni: decide tutto il Governo.

Chiaramente, va capito dove prendere i soldi. Le ore di cassa autorizzate dall’Inps nei primi otto mesi di quest’anno sono oltre tre miliardi, di cui 2,8 miliardi legate all’emergenza sanitaria. Un aumento del 988% rispetto all’intero 2019. Chissà: ipotizziamo che ci sia spazio nel Recovery Fund? Le coperture dello Stato servono eccome. Magari andrà anche chiesto il parere alla Corte dei conti. Però va anche capito cosa pensano di tutto questo l’Ue e i Paesi frugali: Reddito di cittadinanza, Cassa universale, assistenzialismo, bonus a pioggia.