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investimento in azioni

Cosa bisogna assolutamente sapere se si vuole investire in azioni.

Chi possiede poca o nessuna dimestichezza con la finanza è titubante se investire in azioni. Difatti, è pensiero comune considerare i relativi mercati come luoghi troppo rischiosi per destinarvi i propri risparmi. In realtà, grazie alle azioni tante persone hanno accumulato enormi patrimoni. E non è un’opinione, semmai un fatto acclarato da studi e lavori accademici. 

Investimento in azioni: l’effetto della volatilità

Investire in azioni comporta sempre una percentuale di rischio, associato alla volatilità, ovverosia ai movimenti che la quotazione di un’attività ha nel tempo. I prezzi dei titoli tipicamente registrano dei movimenti, verso l’alto o verso il baso, in modo più brusco rispetto alle obbligazioni.  

L’effetto della volatilità è attenuato allungando l’orizzonte temporale dell’investimento. Una componente di cui tenere assolutamente conto nel momento in cui si assume la decisione di ampliare il proprio portafoglio. La volatilità rappresenta pertanto un fattore fisiologico e va considerato come “lo scotto da pagare” per raggiungere nel lungo periodo maggiori ritorni. Storicamente le azioni globali hanno generato un rendimento medio del 7,04% annuo, battendo qualsiasi altra operazione economica. 

La pillola magica non esiste, altrimenti vivremmo in un mondo di milionari. Ad ogni modo però ci sono delle tecniche dalla comprovata efficacia. Per esempio un modo ottimale di muoversi sul mercato è la diversificazione. Sebbene sia possibile acquistare direttamente i singoli titoli, l’ideale è avere un pacchetto ben variegato, così da attutire il rischio. 

I fondi comuni

I fondi comuni permettono di affidarsi a veri e propri professionisti del risparmio. Ormai è diffusa la pratica di comprarne delle quote tramite un’app o direttamente online. Investire in azioni non va confuso con il trading online. Difatti, il trading concerne il processo di acquisto e vendita di azioni o altri strumenti che solitamente avviene nel breve o nel brevissimo termine. La prima forma, invece, prevede un orizzonte temporale più esteso.