La moneta da 20 centesimi è a forma di fiore spagnolo, ossia tonda con bordo che presenta sette rientranze. Un lato è comune a tutti gli Stati dell’Unione Europea in cui è presente la scritta “20 Euro Cent”. Sul rovescio è invece raffigurata l’opera “Forme Uniche di Continuità nello Spazio”, di Boccioni. Lo sai quanto ci puoi ricavere vendendola nel mercato dei collezionisti? Il valore, in condizioni normali, è quello nominale, cioè 20 centesimi. Se presenta però particolarità o errori ed è in Fior di Conio è in grado di arrivare fino a 55 euro.
20 centesimi di euro, prodotta in oltre un milione di unità: poi si è scoperto l’errore
Capita spesso con le monete di ritrovarsi a che fare con storie intriganti e affascinanti. Per tale ragione il collezionismo non si fa soltanto per questioni economiche ma perché ha una vissuto da testimoniare. Nella fattispecie, esiste una versione da 20 centesimi frutto di un clamoroso errore di conio. Difatti, fu stampata in tiratura di oltre 1 milione di unità con anno di conio 1999, quando, in realtà, l’anno di emissione è il 2002. Gli oggetti metallici furono quasi tutti ritirati e distrutti. Già, quasi. Perché alcune unità, trafugate dalla Zecca, si salvarono.
Ad ogni modo è pressoché scontato che tantissimi appassionati siano disposti a spendere cifre davvero sostanziose per entrarne in possesso. Naturalmente, la relativa quotazione non è dato conoscerla, ma qualora ne trovaste (fortunatamente) una potreste rivenderla a prezzi interessanti.
Attrazione magnetica
Complice l’alone di mistero che la circonda, unita al senso del proibito, la moneta da 20 centesimi con l’errore di anno riportato (non 2002, ma 1999) suscita un’attrazione quasi magnetica. Chissà se, presto o tardi, saremo in grado di leggere il racconto di qualcuno che la possiede o ha avuto il piacere di possederla. Ad ogni modo le monete di euro di valore non si limitano qui. Anzi, ce ne sono alcune, la cui circolazione è pienamente conforme alla legge, capaci di portare somme allettanti nelle tasche dei venditori.