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Governo italiano

Governo italiano sotto attacco: “Bruciato ogni investimento”

Federcontribuenti punta il dito contro il Governo italiano e la sua politica assistenzialista “estrema”. A ben vedere, tra sussidi e bonus vari, l’esecutivo presieduto dal primo ministro Giuseppe Conte pare aver confinato in una posizione secondaria le imprese, vale a dire coloro che desidererebbero creare posti di lavoro. L’emergenza sanitaria da Covid-19 e le susseguenti misure di contenimento adottate dall’Italia hanno fomentato il clima ostile verso la “casta”.

Federcontribuenti disapprova le manovre del Governo italiano

Federcontribuenti – lo ricordiamo – è una associazione senza scopo di lucro che si pone come obiettivo la tutela dei consumatori, delle aziende e dei contribuenti. Non supportato in alcun modo da finanziamenti pubblici, si prefigge la missione di assistere, lungo l’intero territorio nazionale, i vari soggetti, mettendo a disposizione la professionalità di consulenti dalla esperienza comprovata nelle specifiche materie.

Insomma, è ben al corrente dell’intera situazione economica: forte dei rapporti vicini a ciascun attore chiamato in causa, l’organizzazione ha deciso di esprimere una propria opinione sull’operato intrapreso dal Governo. E non ci è andata affatto giù leggera. Boccia, infatti, la politica attuata dai poteri forti su tutta la linea. 

Lo scoppio del Coronavirus è costato circa 100 miliardi di euro all’Italia, il Prodotto Interno Lordo ridurrà il potere di acquisto dei cittadini del 17 per cento e il pareggio di bilancio si è mosso di 7 punti percentuali. Naturalmente, il blocco dei licenziamenti non è servito a cancellare la pratica del lavoro in nero. Per la Pensione di Cittadinanza e il Reddito di Cittadinanza lo Stato ha speso sei miliardi e mezzo.

Bruciata ogni possibilità di investimento

Al contempo non viene creata occupazione, contrastata l’evasione fiscale o la povertà dei pensionati. Il Governo e tutta la futura classe politica – ha aggiunto Federcontribuenti in una nota – deve smetterla di dare soldi senza ritegno, agli enti pubblici, ai cittadini non iscritti all’anagrafe tributaria, per i cassintegrati senza controllare azienda e personale. Da un “Monti arraffa tutto” si è passato ad un approccio assistenzialista che ha bruciato ogni possibilità di investimento.