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Pensioni in manovra, ecco cosa cambia

Pacchetto pensioni pronto per la nuova legge di Bilancio del governo Conte. Poche sorprese per chi si aspettava profonde misure per il sistema previdenziale, ma ciò che nasce non è di importanza secondaria. In manovra, nel pacchetto pensioni della legge di Bilancio, Ape sociale e Opzione donna saranno estese, ma ci sarà anche un nuovo sistema di calcolo per i contributi part time e un taglio sugli assegni d’oro. Vediamo cosa occorre sapere adesso e cosa verrà inserito nella legge di Stabilità 2020.

Novità sulle pensioni in manovra

La manovra di Bilancio è pronta per l’esame del Parlamento. La sua presentazione conferma anche alcuni punti di cui si parla da tempo. Uno di questi è il capitolo Previdenza. 

Nel classico pacchetto pensioni di ogni legge di Bilancio, ci sono sempre misure e provvedimenti che riguardano diversi aspetti della previdenza sociale italiana.Stavolta si tornerà a prevedere tagli sulle pensioni. Ad essere colpite quelle cosiddette d’oro, a partire da quelle sopra i 130mila euro lordi annui. Un prelievo per tutto l’anno 2021, e solo per questo anno. Si ferma 2 anni prima il contributo di solidarietà che doveva terminare a fine 2023.

Conferma e proroghe per pensionamento anticipato ma non solo

Sono diverse le misure che il governo a deciso di prorogare nel 2021 con la manovra finanziaria. Per le pensioni, si parte con la proroga 2021, 2022 e 2023 della perequazione automatica dei trattamenti introdotti dalla manovra dell’anno 2019. 

Una misura che ha riscosso discreto appeal negli anni, in cui ha funzionato è senza dubbio l’Ape sociale. La misura che avrebbe dovuto chiudere i battenti il 31 dicembre prossimo verrà prorogata in base a quanto previsto nella legge di Bilancio. Per questo ci sarà la pensione per chi nel 2021 avrà per lo meno 63 anni di età e 30 anni di contributi per i disoccupati, i caregivers e gli invalidi, e 36 anni per i lavori gravosi. 

Proroga anche per Opzione donna

Rimane per un anno ancora l’Ape sociale dunque, ma anche Opzione donna. Pure il regime sperimentale donna era in scadenza il 31 dicembre 2020 e avrà una validità ulteriore di 12 mesi. Tutte le lavoratrici con 58 anni di età e 35 di contributi versati al 31 dicembre 2020 potranno scegliere la pensione anticipata di Opzione donna, dicendo si ad un calcolo meno favorevole della pensione, interamente con il sistema contributivo. Per le lavoratrici autonome occorre che al 31 dicembre 2020 si completino 59 anni di età e 35 di contributi. 

Nuovi calcolo e nuova validità per i contributi da lavoro part time

Nei limiti del minimale contributivo, i periodi di lavoro effettuati con contratto part time verticale, saranno da considerare per intero ai fini del diritto alla pensione 

Sempre per le pensioni in manovra anche l’estensione dei contratti di espansione professionale. Si tratta dell’agevolazione all’esodo per i lavoratori che si trovano a non più di cinque anni dal conseguimento dei requisiti di pensionamento di vecchiaia o di quello per la quiescenza anticipata. Per questa proroga su amplia pure il perimetro di applicazione della misura, che adesso riguarderà aziende con almeno 500 dipendenti e non più solo le aziende con 1.000 dipendenti.