CCSNews
mille lire

Queste mille lire sono talmente rare da valere una piccola fortuna. Ecco di quali parliamo

Nel mercato della numismatica, che ancora oggi riesce a scaturire l’interesse di parecchi appassionati, vogliamo stavolta soffermarci su un tipo particolare di mille lire. Non solo perché la storia è meritevole di essere conosciuta e tramandata, ma anche per via del valore economico.  

Mille lire: una serie dedicata al compositore

Le mille lire di cui stiamo parlando sono quelle di Giuseppe Verdi. Stampate nel 1968, sono talmente rare da valere una piccola fortuna. Difatti se lo stato di conservazione è perfetto, ovvero siano catalogate come Fior di Stampa (FDS), arrivano fino a una somma di 1.000 euro, che, al giorno d’oggi, farebbero alquanto comodo. Procediamo dunque a prendere in considerazione le caratteristiche tecniche della banconota in questione e il suo valore, in base all’usura. 

Probabilmente in tanti ricorderanno le mille lire di Giuseppe Verdi prodotte nel 1968. Esteticamente erano particolarmente apprezzate, raffigurando sulla destra il musicista simbolo del Risorgimento italiano; al centro il valore in cifre e lettere, assieme a una testa di Medusa ben visibile. E, infine, la ripetizione del numero 1000 in basso a sinistra. Una peculiarità del “bigliettone”, sempre a livello estetico, lo sono i numerosi spazi bianchi, praticamente presenti un po’ dappertutto. 

Al solito, tra il c.d. Fior di Stampa (FDS), ovvero uno stato pressoché esente da segni del tempo o dell’usura, e una conservazione perlomeno discreta, i prezzi cambiano in misura considerevole. Nel momento in cui parliamo, infatti, di una banconota perfetta, essa non deve assolutamente presentare pieghe nella carta o increspature, mentre la carta occorre che sia di eccellente consistenza, la lucentezza quella originale, i colori e l’immagine nitidi. Se così è, vista la loro rarità, le 1000 lire di Giuseppe Verdi valgono allora una piccola fortuna e giungono a toccare il corrispettivo di mille euro circa. 

Quotazione

Ovviamente, la quotazione scende se la banconota non è tenuta in condizioni completamente integre. Qualora, ad esempio, abbia qualche macchiolina frutto del tempo e un paio di piccole pieghe, la stima raggiunge indicativamente una cifra tra i 700 e gli 800 euro. 

Ben differente, e ben più comune, la situazione in cui le mille lire di Giuseppe Verdi siano piegate in vari punti, abbiano alcune piccole scritte impresse, ma nessun foro nella carta. La valutazione si riduce in tal caso della metà, rispetto al massimo. Il che comunque significa detenere una banconota sola del corrispettivo di 500 euro, all’incirca un milione del vecchio conio.