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Rc auto familiare

Rc auto familiare: vantaggio riforma ignorata dai più

Trascorsi sei mesi dall’approvazione da parte del Governo della nuova Rc auto familiare, è tempo di tirare le prime somme sugli effetti. Ebbene, appena due italiani su dieci hanno goduto della possibilità per i componenti di un nucleo di ottenere una migliore classe di merito per un altro veicolo di proprietà. Lo si apprende dalla recente indagine curata dall’istituto Nielsen per Prima Assicurazione. Intervistato un campione di potenziali beneficiari della manovra, si è rilevato che, dal 16 febbraio, ovvero da quando la normativa è entrata in vigore, ad oggi, solo il 21,3% ha sfruttato i vantaggi.

Rc auto familiare: piani posticipati

A influire sullo scarso ricorso è stata pure la quarantena per la pandemia, che ha spinto 6 italiani su 10 (il 60,7%) a posticipare l’acquisto di una nuova moto o una nuova automobile rispetto alle previsioni. Dei 6 italiani, in 4 (il 43,4%) hanno rinviato per le conseguenze economiche dell’emergenza sanitaria, includendo sia chi ha rimandato la spesa per un secondo veicolo sia chi ha rinunciato provvisoriamente alla sostituzione di quello attuale.

Tra le principali ragioni, spicca con il 31,7% la scarsa informazione e comprensione dei cambiamenti apportati alla Rc auto familiare. Segue il 25,9% di chi non ha più di un’auto, moto o furgone e il 22,7% ha ciascun membro nella prima classe di merito. Infine, il 2,4% è finito escluso perché aveva a proprio carico un sinistro con colpa nell’ultimo quinquennio. 

La legge Bersani

Il potere esecutivo ha prorogato i requisiti della c.d. legge Bersani. La disciplina consente, rinnovando un contratto di polizza o assicurando per la prima volta un mezzo nuovo o usato, di ereditare la classe di merito di un altro dello stesso proprietario o di un familiare stabilmente convivente.

Il provvedimento, valido anche tra veicoli di differenti tipologie, è concesso purché in assenza di sinistri con colpa nei 5 anni precedenti.