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Reddito di cittadinanza: a dicembre doppia stangata INPS

Nell’attuale fase di emergenza epidemiologica da Coronavirus, il reddito di cittadinanza svolge, oggi più che mai, un ruolo cruciale. Non è possibile ignorare che per migliaia di nuclei familiari il sussidio costituisca una vera e propria boccata d’ossigeno. Eppure, durante il mese di dicembre molti non lo percepiranno. Né avranno modo di beneficiare della tredicesima: un doppio rospo amaro da inghiottire. Ma perché e come siamo giunti a tale situazione? Cercheremo di capirlo nei prossimi paragrafi. 

L’INPS non eroga il Reddito di Cittadinanza? Non è riconosciuta la tredicesima? Lette così, di sfuggita, queste domande hanno la parvenza di una classica bufala o, per dirla in un termine più moderno, “fake news”. In realtà, sotto sotto un fondo di verità esiste. Anche se solo il pensiero mette agitazione, conviene comunque capire in quale stato versiamo al momento. Concetti tipo l’integrazione al reddito e l’inclusione sociale sono sulla carta bellissimi, da qui al porli in concentro, ahimè, ce ne passa. Non è infatti semplice porli in pratica, in quanto, inevitabilmente, ci si scontra con una fetta bella consistente di cittadini nettamente contraria a qualsiasi forma di sussidio, specialmente questa. Al di là delle polemiche che investono l’ammortizzatore sociale da tempo, è opportuno ammettere che è il sostegno più stabile a cui le famiglie hanno la facoltà di avvalersi. 

Poi, chi può negarlo, in molti non avrebbe diritto a ricevere il Reddito di Cittadinanza, ma, come dice un antico adagio, fare di tutta l’erba un fascio è sempre sbagliato. Puntare indistintamente il dito contro chiunque capiti a tiro significa fare un’ingiustizia. È sufficiente seguire l’attualità per prendere atto dei numerosi disonesti beccati, che hanno dovuto restituire quanto illegittimamente percepito. Tuttavia, ci asterremo dallo scrivere lunghe disamine sulle noti dolenti o su quelle positive. 

È innegabile che il Reddito di Cittadinanza abbia una funzione essenziale nell’attuale contesto emergenziale da Covid-19. Diverse aziende si sono trovate costrette a chiudere, almeno momentaneamente la produzione, e, se si sono da poco registrati alcuni miglioramenti in determinate Regioni, la luce in fondo al tunnel rimane difficile da scorgere, figurarsi quindi immaginarsi che il peggio sia passato. Le restrizioni governative in contrasto al contagio hanno creato parecchi disagi ai bilanci di numerose famiglie. Mazzata ulteriore in taluni casi a dicembre non si percepirà né il Reddito di Cittadinanza né tantomeno la tredicesima. 

I soggetti sfavoriti

La questione che un numero, nel complesso, basso di famiglie non avrà la possibilità di contare sull’ammortizzatore sociale non ci fa perdere di vista il quadro della situazione generale. E non rende meno prego di significato il fine etico e sociale perseguito dalle misure economiche analizzate. Il Reddito di Cittadinanza (RdC) è stato introdotto come strumento di contrasto alla povertà, nonché alla finalità di reinserimento lavorativo e sociale. Nel disegno della Legge di Bilancio 2021 è inserita la misura con un dettagliato piano di risorse fino al 2029. Con ogni probabilità la platea di beneficiari si amplia, ma si parla pure di un taglio discreto sull’ammontare del sussidio, in conseguenza all’incremento dei cittadini aventi diritto.  

La stretta natalizia giunge accompagnata dall’ennesimo Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri (DPCM) che pare rilancerà nuovi provvedimenti. Si presuppone più flessibilità, meno restrizioni. A livello teorico. Nel concreto esiste la difficoltà di diverse famiglie che a Natale non avranno nemmeno il reddito di cittadinanza. 

Reddito di cittadinanza

Sito reddito di cittadinanza

Sono vari i soggetti che hanno denunciato la scadenza del Reddito di Cittadinanza nel mese di novembre. Di conseguenza, non vedranno accreditato niente nel mese prossimo. L’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale riconosce il RdC per un periodo non superiore ai 18 mesi. Superato tale limite è concesso il rinnovo, ma non prima della sospensione di un mese del sussidio. Insomma, il beneficiario sarà nelle condizioni di presentare la nuova domanda a partire dal mese successivo a quello di pagamento della 18esima mensilità. E se essa cade a novembre, non si percepirà nulla in quello di dicembre.  

I beneficiari che ricevono l’ultima delle 18 mensilità previste nel mese di novembre, se in possesso dei requisiti, avranno modo di ripresentare la nuova istanza pure immediatamente. Tuttavia, si applica al contempo la sospensione dell’erogazione di mensilità che coincide con il mese di dicembre. Ecco perché a Natale una platea ristretta di beneficiari non avrà l’opportunità di godere del contributo economico che dovrebbe essere concesso entro il 15 gennaio del 2021. 

Magra consolazione, lo snellimento della parte burocratica. I beneficiari avranno la possibilità di avanzare nuovamente la domanda, senza recarsi di persona presso gli uffici di Poste italiane per prelevare la Carta del Reddito di Cittadinanza, in quanto già ricevuta all’accoglimento della prima istanza. Difatti, la Carta del RdC precedente resta valida. Stesso discorso per chi ha subito la sospensione a novembre. In tal caso, si dovrebbe ricevere la mensilità entro il 15 dicembre. 

Come evitare di restare senza soldi a Natale 

bancarelle natalizie

In base alla normativa vigente sull’intero territorio nazionale, il Reddito di Cittadinanza ha una durata complessiva di 18 mesi, sebbene in tanti finiscano per interrogarsi sul punto dello sbocco della sospensione. L’obiettivo della misura è di contrastare la povertà, e, in un periodo reso inevitabilmente ben più complicato dalle ripercussioni derivanti dal Coronavirus, le circostanze si sono aggravate. Dall’altra parte ci auguriamo che la regola della sospensione di un mese venga rivista non solamente con riferimento al mese di dicembre, ma fino a quando il nostro Paese non sarà più suddiviso in “zone colorate”. 

Tredicesima di dicembre

Giusto qualche ora ci separa dall’inizio del mese di dicembre e con esso fioccano sia la tredicesima sia (nei casi precisamente individuati dal legislatore) la quattordicesima per i pensionati. Comunque freme la curiosità di scoprire se la tredicesima e il Reddito di Cittadinanza siano o meno compatibili tra loro. In linea generale, la mensilità aggiuntiva (o gratifica natalizia) viene erogata ai lavoratori di entrambi i comparti (pubblico e privato) nonché ai pensionati. L’importo della tredicesima equivale a un mese della paga o del rateo pensione. Non ne hanno il diritto i lavoratori a progetto, i cococo, i parasubordinati. Idem per gli autonomi, i disoccupati NASpI e anche per i fruitori della Pensione di Cittadinanza o del Reddito di Cittadinanza. Venendo al sodo, insomma, i percettori del Reddito di Cittadinanza non hanno diritto alla tredicesima. Punto e stop. 

Il Reddito di Cittadinanza e la tredicesima non hanno verso di coesistere: ecco perché

Banconote euro

Come innanzi accennato, la Pensione di Cittadinanza o il Reddito di Cittadinanza sono misure introdotte nel nostro ordinamento dirette al sostegno al reddito e all’inclusione sociale. Un sussidio riconosciuto in presenza di requisiti per 18 mensilità, per un importo che non va oltre i 780 euro mensili. Il corrispettivo muta in relazione al reddito annuo, alla detenzione di una casa in affitto o con mutuo, al numero dei componenti del nucleo familiare. Non meno rilevante è la clausola che impone ai beneficiari del RdC la partecipazione a un progetto di riqualificazione nel mondo del lavoro, pena la revoca del sostegno economico.

Il Reddito di Cittadinanza non contiene, per sua natura, la formula del calcolo dei ratei di 13esima e 14esima. Non è attribuito per la natura del contributo l’incremento della somma erogata con ulteriori mensilità aggiuntive. Indipendentemente dal fatto che la misura venga percepita in formula parziale o piena non spetta, dunque, né la tredicesima né la quattordicesima. I beneficiari del Reddito di Cittadinanza percepiscono esclusivamente la mensilità relativa al periodo ordinario nel mese di dicembre.